La Capitana: la collezione di Dior ispirata al flamenco e alla cultura andalusa

Foto: Dior Press Office / Elle

Il taconeo del baile. Una profusione di garofani rossi. E tutta la magnificenza della Plaza de España agghindata a festa. Lo scorso 16 Giugno Dior ha regalato alla città di Siviglia una seconda feria (e un bel po’ di pubblicità!) con la presentazione della collezione cruise 2023, interamente dedicata all’arte e alla cultura andalusa.

Il nome dice già tutto: “La Capitana” fa riferimento alla figura della leggendaria bailaora Carmen Amaya, la prima ad indossare i pantaloni nel flamenco. Eletta a simbolo di forza e rivendicazione femminista, diventa per la direttrice creativa Maria Grazia Chiuri il punto di partenza per un viaggio alla riscoperta dei codici estetici del profondo sud spagnolo: dai volumi delle gonne da gitana e l’eleganza intramontabile del mantón de manila fino alle immagini liturgiche, l’arte equestre e l’(ahinoi) immancabile tauromachia. 


Foto: Darrel Hunter / Vogue

Il bianco, il rosso e il nero sono gli indiscussi protagonisti di una palette cromatica declinata su tessuti che spaziano dal taffetá brillante al pizzo, senza trascurare dettagli in crochet e un riuscito effetto pelle che ritroviamo su cinture, borse e calzature.


Foto: Darrel Hunter / Vogue


Foto: Darrel Hunter / Vogue

Opulenti ricami in filo d’oro ricordano le vestimenta della Virgen de la Macarena, mentre i pantaloni da fantino e le bretelle diventano i capi “feticcio” di un’estetica maschile che non poteva mancare in un omaggio all’empowerment flamenco dell’indimenticabile Amaya. La  bailaora, però, non è stata l’unica icona femminile ad aver ispirato la Chiuri: il suo stile guarda anche alla Duchessa d’Alba e all’iconica Jackie Kennedy, che partecipò come cavallerizza ad una parata proprio per le vie di Siviglia.


Foto: Dior


Foto: Darrel Hunter / Vogue

Per realizzare i 101 look della collezione senza cadere nello stereotipo chic, la Chiuri ha lavorato in stretta collaborazione con oltre 15 atelier di artigianato andalusi. Tra tutti, segnaliamo la firma sivigliana Fernández y Roche, attiva dal 1885, che si è occupata dei cappelli da amazzone. Ma affidarsi alle mani esperte della tradizione non significa certo rinunciare al tratto distintivo della della maison. Si tratta piuttosto di reinterpretarlo; Di rileggere, attraverso i suoi simboli identitari, l’esuberanza della feria, il carattere del flamenco e l’opulenza delle processioni, per farne un pout pourrí di eleganza mondana che, a conti fatti, non potrebbe essere più Dior di così. Degno esempio del processo è l’immancabile giacca Bar, emblema di stile della firma, che per la collezione cruise si veste di velluto nero e fili d’oro proprio come la Madonna portata a braccio da una ventina di giovani per il Corpus Domini. 


Foto: Darrel Hunter / Vogue

Un’orchestra dal vivo, 60 ballerine vestite di rosso per la coreografa Blanca Li e le note di Rosalía hanno trasformato una sfilata in uno spettacolo unico che ha consacrato a cult due accessori di cui tutti già parlano: le borse saddle attaccate alle cinture nel più puro stile “romero” e il fiocco tra i capelli (visto e rivisto alle ultime edizioni di SIMOF


Foto: Darrel Hunter / Vogue

Non è certo la prima volta che i grandi brand internazionali si ispirano alla moda flamenca per le loro collezioni. Nel caso specifico di Dior, poi, il legame con l’Andalusia rimonta addirittura agli anni ‘50: impossibile dimenticare l’abito Nuits d’Espagne, del 1954, e ancor meno Bal à Séville, del 1956, per forme e ispirazioni vero e proprio “antenato” de La Capitana.  Un amore che sembra destinato a regalarci ancora molti capolavori sartoriali: Maria Grazia Chiuri si è dichiarata, infatti, entusiasta del lavoro e del buon gusto mostrato dagli artigiani andalusi, dichiarando che spera di poter collaborare con loro anche per la collezione Haute Couture.

“Una tradizione così non è facile da trovare” – ha detto  a Siviglia parlando della moda locale – “ed è importante avvicinarla ai giovani […] Bisogna mantenerla viva e farla vedere per assicurarle un futuro”. 

Ecco, a seguire, alcune immagini della collezione Cruise 2023. 


Foto: Dior

Foto: Dior

Foto: Dior

Foto: Dior

Foto: Reuters

[GALLERY] FIMAF 2022 in testo e immagini

Il salone del Gran Hotel Miramar pieno fino all’ultima sedia parla chiaro: oggi c’è più voglia di feria (e di spensieratezza) che mai. Il sold out non era un risultato scontato. Non per una manifestazione relativamente giovane come FIMAF; E di certo non per una città come Málaga, dove la tradizione flamenca tende a legarsi un po’ più al cante che al baile o alla moda.

Nel capoluogo della Costa del Sol la festa grande della città si celebra ad Agosto: Di per sé, non un mese che invogli particolarmente a sudare nei volumi dei traje de gitana… Figuriamoci a obbedire a trend che esigono di coprire braccia e gambe fino all’ultimo centimetro! (Sarà una coincidenza che l’abito da flamenca corto fu reso popolare da Marisol, guarda caso nata a Málaga?)

Non che la primavera sivigliana sia clemente, ma verrebbe da pensare che i 40 gradi all’ombra dell’estate andalusa abbiano la loro parte di responsabilità nella minor presenza del costume tradizionale nelle casetas del Real … o, per lo meno, nella minor ortodossia con cui chi le frequenta segue le tendenze del settore. Il picco della stagione turistica – con la conseguente invasione di vacanzieri ignari delle tradizioni – fa il resto, riducendo la percentuale di volant in favore di short e infradito. 

Ecco spiegato perché Málaga é sempre stata un po’ bistrattata dagli appassionati del genere, che fino a pochi anni fa l’avevano privata di una passerella propria. Sono dovute intervenire Makyre Eventos con Dos Tacones e Nueva Moda Agency perché le venisse riconosciuta l’importanza che merita. Perché di talenti della scena flamenca, in realtà, Málaga ne ha tantissimi: nel cante, nel baile e, sì, anche nella moda.

“Possiamo camminare a testa alta e vantarci della nostra produzione, perchè non siamo inferiori a nessuno”, diceva una delle organizzatrici in conclusione dell’intensa giornata di sfilate che si celebrò  lo scorso 13 Marzo nella cornice dell’hotel più lussuoso della città. E bastava gettare un’ultima occhiata alle opere d’arte sartoriale di designer consolidati come Teressa Ninú, Astrid Hohle, Jorge Sánchez, Amparo Pardal o Rocío Monsterrat (tra molti altri) per capire quanto avesse ragione.


Il gran hotel Miramar di Málaga: dal 2020, cornice di FIMAF (Foto: Ilaria /Italoflamenca)

In solo 6 anni di vita, FIMAF ha acquisito un ruolo da protagonista nella promozione del talento malagueño: non solo ha fatto da trampolino di lancio a firme che poi sono entrate a far parte dell’Olimpo dei volant con collezioni acclamate in passerelle storiche come SIMOF o We Love Flamenco; Ma ha anche spianato il terreno per la creazione di nuovi eventi di moda flamenca nella provincia, come la sempre piú seguita Benahavis Flamenca.

Le oltre venti firme presentate all’edizione del 2022 confermano le principali tendenze viste a Siviglia, Jerez e Huelva, con la palette cromatica ridotta ai tre colori base di rosso, bianco e nero, le ispirazioni retro e un chiaro focus sulle maniche.

Abbiamo però riscontrato a Málaga un maggior numero di trasparenze e pizzi, che si accompagna a paillette, ricami e incastonature dorate per un approccio nel complesso più opulento (e sensuale) che altrove. Il monocromo ed i pois prevalgono sulle altre fantasie, mentre la comodità si fa spazio tra gonne ampie e interessanti innovazioni pratiche come lo scollo “pro-allattamento” di Ángela María Fernández. E naturalmente c’è posto anche per proposte più estive, pensate ad hoc per la feria di Agosto.

Ecco quindi, in foto, le collezioni presentate lo scorso 13 Marzo alla sesta edizione di FIMAF.


JORGE SÁNCHEZ

É toccato alla Resilienza di Jorge Sanchez il compito di inaugurare una lunga giornata di sfilate. Scollature generose e un punto vita marcato danno vita a silhouette femminili ed eleganti in una collezione che si declina interamente nei toni del bianco e del nero.




Foto: Ilaria/ Italoflamenca


CONCORSO PER DESIGNER EMERGENTI



Ormai lo sapete: questo blog ha una debolezza per i nuovi talenti. Adoriamo farci un’idea di cosa ci riserva il futuro della moda flamenca mediante le re-interpretazioni personali (spesso cariche di freschezza e innovazione) di chi cerca di farsi strada in questo mondo.


Concorso per designer emergenti. Da sinistra a destra: creazioni di Miguel Ángel Ocón, María Gutiérrez e Cándido Luís (foto: Ilaria – Italoflamenca)


Il concorso per designer emergenti, in questo senso, ci ha lasciato una sensazione delle più gradevoli. Tra le proposte presentate, tutte di altissima qualità, non possiamo non segnalare quelle dei due finalisti Lorena Figueroa (spettacolare il suo sottogonna “a garofano”!)  e Jordan de Sosa, che ha incantato tutti con la sua bata de cola bianca. 


Modello di Lorena Figueroa. Foto: Ilaria/ Italoflamenca 

Modello di Jordan de Sosa. Foto: Ilaria/Italoflamenca

Decisamente originale, poi, l’abito di Ángela María Fernández, che si apre sul busto per regalare a chi lo indossa un look più sexy o per facilitare l’allattamento del bebé alle neomamme. 


Modello di Ángela María Fernández. Foto: Ilaria/Italoflamenca

Il primo premio è toccato a Elisabeth Ramírez, che ha presentato un completo a due pezzi con crop top: un look che abbiamo ritrovato anche in alcune delle sfilate della giornata e che decisamente si differenzia dagli altri capi presentati. 



Modello di Elisabeth Ramírez, vincitrice del concorso per emergenti a FIMAF 2022. Foto: Ilaria/Italoflamenca

XIHOMARA PINTO 

Vincitrice del concorso per emergenti del 2020, Xihomara Pinto è tornata a FIMAF da professionista per giustificare con “Mi esencia” che il premio era più che meritato. L’evoluzione del suo percorso professionale arriva sotto forma di tessuti ricamati, trasparenze e profusioni di raso e organza in un riuscito omaggio all’epoca vittoriana.





Foto: Ilaria /Italoflamenca

ASTRID HOHLE 

La collezione 2022 di Astrid Hohle è stata una delle più acclamate ed apprezzate della mattinata flamenca di Málaga. I toni del malva e del lilla si declinano su cascate di microvolant, spalline imbottite e gonne amplissime per una scommessa sulla comodità.




Foto: Ilaria/ Italoflamenca



ADA GUTIERREZ 

La flamenca di Ada Gutiérrez ha due anime: da un lato, tessuti leggerissimi, corpetti e pizzi si sposano ai pois in proposte fresche ed iper sensuali sui toni del bianco e del nero; dall’altro, fantasie floreali con il rosso come protagonista si accompagnano a silhouette più tradizionali con abbondanti volumi sulle maniche.





Foto: Ilaria/Italoflamenca

PEPE CANELA 

Lunghezze midi ed eleganza contraddistinguono la proposta di Pepe Canela, perfetta sia per le notti di feria che per qualsiasi occasione mondana. Segnaliamo, su tutti, l’abito a righe con taglio asimmetrico abbinato agli stivali in pieno stile romero. 




Foto: Ilaria/Italoflamenca

TERESSA NINÚ

Chiunque segua la moda flamenca riconoscerebbe un abito di Teressa Ninù a una decina di kilometri di distanza. Un’identità estetica così forte e distinguibile è probabilmente il massimo a cui possa aspirare un designer, e non stupisce che la firma di Torre del Mar non voglia rinunciarvi. Per il 2022, lo stile Ninù si ribadisce nelle trasparenze ricamate stupendo, però, con tessuti meno convenzionali. 




Foto: Ilaria/Italoflamenca

AMPARO PARDAL 

Ricami, luccichii, intarsi dorati e profusione di volant in sottogonna di fattura magistrale: Amparo Pardal ci tiene a dimostrare che con uno qualunque dei suoi abiti sarà impossibile  passare inosservate. Interessante anche l’hairstyle con l’onnipresenza del velo.



Foto: Ilaria / Italoflamenca



ROCÍO MONTSERRAT


L’attesa collezione “Ay mi manuela” chiude la mattinata di FIMAF con una meritata standing ovation. Sempre amatissima dal pubblico malagueño, Rocío Montserrat riesce nell’intento di sorprendere di nuovo con una collezione in cui si mescolano abbondanti volumi sulle spalle, fantasie fuori dal comune, e persino qualche capo pret a porter.




Foto: Ilaria / Italoflamenca

VIVA LA FERIA 

Dopo la pausa pranzo, le sfilate riprendono con le proposte variegatissime di Viva La Feria: rinomato negozio di abiti flamenchi nel centro storico della città. Dagli abiti off-shoulders alle opzioni per la flamenca più tradizionalista con gonne di taglio “castañero” (con i volant che iniziano all’altezza del ginocchio) e l’immancabile mantoncillo incrociato, passando per uno spettacolare abito rosso con le maniche in pizzo, il loro campionario per il 2022 è davvero in grado di accontentare tutti. 


Modelli di Viva la Feria. Foto: Ilaria/Italoflamenca

PATRICIA CALDERÓN

Una proposta infantile e una mini-modella con talento da vendere aprono un metaforico sipario su una collezione più che mai fedele ai trend cromatici del 2022: bianco, nero e pois convivono armoniosamente in trajes caratterizzati dall’asimmetria delle maniche. 


Foto: Ilaria /Italoflamenca

MAR ABAD

Fiocchi su maniche e spalle, pizzi sulle scollature: non c’è dubbio che Mar Abad abbia prestato particolare attenzione ai dettagli al momento di disegnare la sua linea flamenca del 2022, che abbina a vistosi fiori dorati tra i capelli. 


Foto: Ilaria/Italoflamenca

SUSANA ZAMORA 

Ritroviamo a FIMAF la flamenca equestre di Susana Zamora: linee minimali, giacche, cappelli, pantaloni al ginocchio e gonne comodamente legate sulla parte posteriore costituiscono una valida opzione per i pellegrinaggi delle romerias e al contempo gettano luce su una nicchia della tradizione flamenca in genere snobbata dalle passerelle: quella legata ai cavalli.




Foto: Ilaria / Italoflamenca

JOSEPH DANIEL 

Di Villafranco del Guadalhorce, in provincia di Málaga, Joseph Daniel presenta al Gran Hotel Miramar il suo “Postureo del Tiempo”: una collezione pret a porter d’ispirazione flamenca in cui il bianco e il nero si fondono a tocchi di colore e fantasie floreali. Degno di nota l’abito corto con cui apporta freschezza alla flamenca (e alla sposa!) meno convenzionale.


Foto: Ilaria / Italoflamenca

MELISA LOZANO



Sulle note di Fangoria, Melissa Lozano sveglia tutti dal torpore del tardo pomeriggio. Ispirata agli anni 80, la sua collezione regala agli appassionati del settore la ventata di allegria di cui avevano bisogno dopo due anni di pausa forzata dagli eventi folkloristici. Colori accesi, pochette, fantasie retro e volumi a più non posso trasmettono la spensieratezza che non eravamo coscienti di poter chiedere alla moda.





Foto: Ilaria / Italoflamenca

ANTONIO ARCOS 

Proprio come i quadri vanno ammirati nei musei, i capi di alto artigianato sartoriale vanno apprezzati dal vivo: è questa la grande lezione che ci lasciano eventi come FIMAF; E, per comprenderla davvero, basta guardare le creazioni di Antonio Arcos.

Nessuna macchina fotografica, per quanto di qualità, potrà rendere giustizia ai suoi contrasti di texture, ai rilievi, alle stratificazioni dei volant, al luccichio dei tessuti o alla tridimensionalità dei ricami.

D’ispirazione barocca, la sua collezione Madonna non è adatta a chi ama la semplicità, ma è perfetta per chi ha voglia di stupire.




Foto: Ilaria / Italoflamenca

MARINA SOUDRY

Per chi scrive, Marina Soudry è stata l’autentica rivelazione di FIMAF: ci ha convito la sua collezione ispirata alla Primavera, in cui i volant irregolari e la caduta del tessuto vogliono alludere al movimento dei petali dei fiori sulla spinta della brezza stagionale.

Ritroviamo tra le sue proposte l’abbinamento di rosa ed arancione: uno degli accostamenti cromatici TOP di quest’anno.





Foto: Ilaria / Italoflamenca


ANTONIO LARA 

Accompagnate dal canto dal vivo di Chelo Cortés, le modelle di FIMAF ci catapultano, di colpo, in un’atmosfera decisamente diversa. Dal divertimento ludico di un pomeriggio per le strade di Málaga nella settimana della feria, con la collezione total black di Antonio Lara passiamo alla raffinatezza di una cena nella caseta piú elegante del Real. Per il 2022 il designer propone silhouette classiche con una gran varietà di maniche.




Foto: Ilaria / Italoflamenca



ABANICO DE COLORES 

La sfilata collettiva “Abanico de Colores” si apre a passo di danza, con la performance della bailaora ospite. Tra le proposte che vi fanno seguito vale la pena menzionare gli abiti asimmetrici di Maria Bustos, che lasciano scoperte le gambe, e la creazione di Blanca María Jiménez, con lo “strascico” da mettere o togliere a piacere per conferire una doppia vita (e una maggior versatilità) al look.


Sfilata di Abanico de Colores, modelli di María Bustos. Foto: Lorenzo Carnero


Sfilata di Abanico de Colores, modelli di Blanca María Jiménez. Foto: Ilaria/Italoflamenca


Foto: Ilaria/Italoflamenca

VÍSTETE DE FLAMENCA 

Jordan de Sosa e Mar Moreno s’incaricano di chiudere la sesta edizione di FIMAF con alcune delle proposte più estive viste in tutta la giornata: abiti midi, tagli ampi e freschi, body abbinati a gonne trasparenti in tulle e top del più classico “color cartojal” danno vita a look decisamente perfetti per la feria di Agosto nella città andalusa.






Foto: Ilaria/Italoflamenca


Avete già identificato la vostra collezione preferita di FIMAF 2022? Lasciateci un commento e diteci qual è! 

La Moda Flamenca torna a Málaga con FIMAF 2022


In foto: la sfilata di Jorge Sánchez a FIMAF 2020. Scatto di Ilaria Dot / Italoflamenca

Dopo due lunghi anni di assenza, le porte a 5 stelle del Gran Hotel Miramar di Málaga si riaprono ai volant.

Con il ritorno della Feria confermato per quest’anno anche nel capoluogo della Costa del Sol, il prossimo 13 Marzo la moda flamenca presenterà le sue proposte per la “festa grande della città” nella cornice della sesta edizione di FIMAF: sei sfilate, una zona espositiva e oltre venti firme caratterizzeranno l’ormai tradizionale passerella, che avrà nei talenti locali i suoi protagonisti indiscussi. 

I biglietti sono già in vendita e si possono aquistare online tramite il portale mientrada.net per un prezzo compreso tra gli 8 e i 10 euro.


Il manifesto di FIMAF 2022

Cosa possiamo aspettarci dalla moda flamenca made in Málaga?


Parlano chiaro le piccole anticipazioni che alcuni dei designer partecipanti ci hanno regalato ad altre sfilate di settore (come Andújar Flamenca, We Love Flamenco o la passerella Flamenca di Jerez, solo per citare qualche nome): nella palette di FIMAF non mancheranno nero, bianco e rosso, in linea con le tendenze del momento. La quota vintage sarà egregiamente apportata da Xihomara Pinto, vincitrice del concorso per emergenti nel 2020, che quest’anno debutterà da professionista alla manifestazione con la collezione “Mi Esencia”. Chi ama lo sfarzo e la sensualità sarà, infine, accontentato dai pizzi di Teressa Ninú e le ispirazioni barocche di Antonio Arcos.


Un modello di Teressa Ninù presentato alla Passerella Flamenca di Jerez.


Un modello di Antonio Arcos presentato a We Love Flamenco 2022 (Foto: José Ángel García)


Questo il programma completo delle sfilate di FIMAF:


10:30: Jorge Sánchez, concorso per designer emergenti e Xihomara Pinto.

12:00: Sfilata Málaga de Moda con Ada Gutiérrez, Astrid Hole e Pepe Canela.

13:00: Sfilata Málaga de Moda con Amparo Pardal, Teressa Ninú e Rocío Montserrat.

17:00: Viva la Feria, Susana Zamora, Mar Abad, Con Duende, Joseph Daniel.

18:00: Antonio Lara, Melisa Lozano, Antonio Arcos, y Marina Soudrí.

19:00: Abanico de Colores, Vístete de Flamenca, Jordan de Sousa, y Mar Moreno.

SIMOF 2022 in 20 momenti (e look!) chiave

In foto: sfilata di Pilar Vera – Raúl Doblado / Vanessa Gómez

1.700 vestiti e 50.000 visitatori
dopo, SIMOF ha decretato il suo verdetto: la flamenca del 2022 torna alla tradizione.

Dal protagonismo dei pois al trittico cromatico di rosso, bianco e nero, fino all’ubiquità del mantoncillo, i volumi che si spostano sulla parte superiore del corpo (leggi: spalle e maniche) e lo spazio sempre maggiore riservato alle proposte pret a porter, quasi tutte le principali tendenze anticipate da We Love Flamenco si sono viste confermate dalla passerella più prestigiosa del settore.
Ci sono però alcune novità: al palazzo dei congressi di Siviglia abbiamo visto un maggior numero di silhouette aderenti affiancarsi alla tendenza comfy, ridimensionando l’impatto (pur innegabile) che quest’ultima sembrava avere all’ Hotel Alfonso XIII. La palette si amplia ad includere i cosiddetti colori “vitaminici”, in grado di risollevare l’umore di chi li indossa, con particolare attenzione all’arancione, al corallo, al giallo e al rosa. Infine, righe e paillette si configurano come valida alternativa alle fantasie più classiche per le flamenche in vena di osare.


Consapevoli della difficoltà dell’impresa, abbiamo cercato di riassumere un intenso fine settimana sivigliano in 20 momenti (e look!) chiave. Ci saremo riusciti? A voi la sentenza!



1. LA BATA DE COLA DI EVA GONZÁLEZ

SIMOF si è aperto tra brividi e lacrime d’emozione. Tutta “colpa” del sentito omaggio all’industria dei volant messo in atto dalla modella sivigliana Eva González, avvolta per l’occasione in una stupenda bata de cola di Victorio & Lucchino. Il look ci ha messo circa 5 secondi a diventare virale sul web.



Foto: Chema Soler


2. I LACCI TRA I CAPELLI DI PILAR VERA

In un ideale passaggio di testimone tra We Love Flamenco e Simof, la designer ha portato sulla passerella della palazzo dei congressi di Siviglia un’eccellente rivisitazione di quell’eleganza a vita alta sui toni del bianco e nero che tanto spesso abbiamo visto all’Hotel Alfonso XIII. L’attenzione delle fashionistas è ricaduta, però, soprattutto sull’hairstyle scelto per le modelle, dove i fiocchi si accompagnavano a mazzi di garofani con il gambo in vista.


Foto: Raúl doblado / Vanessa Gómez


3. IL MANTONCILLO INCROCIATO DI MI ABRIL

Per accompagnare i modelli freschi e comodi della collezione “Vida Mía”, la firma Mi Abril ha scommesso su mantoncillos (in alcuni casi doppi) incrociati sul davanti: uno stile decisamente da copiare alla prossima feria.


Foto: Juan Carlos Muñoz


4. Il “SOSPIRO” DI JOANA JIMÉNEZ CON F DE FRANK


La voce della cantante Joana Jimenez ha fatto venire la pelle d’oca a tutti durante la sfilata del designer di Marbella. Della sua collezione segnaliamo la versatilità delle proposte, che spaziano dai micro-dress pret a porter con ispirazione andalusa all’abbinamento di gonna flamenca e t-shirt passando per l’eleganza sensuale delle proposte per la sera. Non perdetevi l’abito con gonna asimmetrica e volant a palloncino: perfetta per qualsiasi evento mondano!


Foto: Chema Soler


5. IL DEGRADÉ DI JOSÉ GALVÁÑ

Avevamo inserito “10” tra le collezioni da non perdere a SIMOF 2022 e non ci sbagliavamo: l’omaggio di Galváñ a Málaga e Siviglia ci ha regalato meravigliose stampe degradé sui toni dell’azzurro, del bianco e del rosso. La performance con bata de cola e mantón con cui si è conclusa la sfilata è stata uno dei momenti più instagrammati della manifestazione, ma se dobbiamo scegliere un solo look, optiamo per la sua versione sartoriale del mare.


Foto: Antonio Pizarro


6. I COLORI ACIDI DI SARA SANABRIA

Potreste pensare che una collezione dedicata all’amore si basi, in linea esclusiva, sui toni del rosso e sul rosa. Sara Sanabria, invece, ha stupito tutti affiancandovi una palette di colori acidi, che ha declinato su pizzi, frange e tessuto polielastico.


Foto: Antonio Pizarro



7. LA BATA DE COLA DI ALEJANDRO SANTIZO

Maestosa ed imponente come tutte le sue, la bata de cola a pois rossi e bianchi di Alejandro Santizo è diventata quasi un simbolo di quest’edizione di Simof. Impossibile restare indifferenti davanti ad una simile profusione di volant!


Foto: Chema Soler

8. L’INNOCENZA DI JUAN MANOLO


Era una delle collezioni più attese, ed è stata anche una delle più acclamate: Juan Manolo ha dato vita ai suoi ricordi d’infanzia con silhouette femminili ed eleganti in cui i volumi rivestono un ruolo di rilievo. Il risultato ha convinto anche i critici più esigenti, trasformando il suo debutto sulle passerelle professionali in quella che è stata definita la sorpresa (noi diremmo piuttosto la conferma!) di Simof 2022. 

Foto: Raúl Doblado / Rocío Ruz



9. LA CONSACRAZIONE DI ALEJANDRO ANDANA 

La vittoria del concorso per designer emergenti ha regalato un biglietto per l’Olimpo della Moda Flamenca ad uno dei nuovi talenti che consigliavamo di tenere d’occhio quest’anno. La sua collezione “Cobijadas” – che ha nel bianco il colore protagonista – rende omaggio alle donne forti, che lottano per superarsi giorno dopo giorno.  L’anno prossimo lo rivedremo sfilare a SIMOF come professionista.


Foto: Chema Soler


10. LA RIVELAZIONE SARA ALONSO

Il concorso per designer emergenti ci ha regalato un altro nome da segnare sull’agenda: trattasi di Sara Alonso Parrilla, che si è aggiudicata la menzione d’onore con la sua collezione Pura. Dedicata a sua nonna, ha attirato l’attenzione della giuria per l’uso inusuale del drappeggio.



Foto: Chema Soler


11. LE MANICHE DI ANTONIO GUTIÉRREZ

La cura del dettaglio è, da sempre, uno dei tratti distintivi del designer di Granada, e la sua proposta per il 2022 non poteva fare eccezione. La collezione “Jondo” ci ha regalato originalissime maniche a forma di fiore che non sono passate inosservate a Instagrammer e addetti ai lavori.



Foto: Raúl Doblado / Rocío Ruz


12. LA FLAMENCA FUTURISTA DI JOSÉ RAPOSO

La quota innovazione di SIMOF è stata coperta quest’anno da José Raposo che, in contrasto con la tendenza generale di ritorno alla tradizione più pura, ha portato sulle passerelle la flamenca del futuro. Tessuti metallizzati, pelle sintetica, gonne ampissime e cut out costituiscono l’opzione perfetta per le più anticonformiste.


Foto: Juan Carlos Muñoz


13. IL PREMIO AROMAS AD ANA MORÓN

La stilista si è aggiudicata il premio come miglior designer di SIMOF 2022. Un riconoscimento che appare più che meritato se guardiamo le applicazioni di garofani sugli abiti della collezione “Nueva Luz”: un capolavoro d’arte sartoriale che riesce nel difficile intento di regalarci una visione contemporanea del costume regionale andaluso, senza per questo rinnegarne l’essenza.


Foto: Juan Carlos Muñoz


14. IL DEBUTTO DI RAQUEL BOLLO


Famosa presentatrice televisiva, Raquel Bollo ha debuttato quest’anno come stilista di moda flamenca con una collezione dal sapore anni ‘70 in cui prevalgono frange e maxipois. L’abito più applaudito si configura come una coloratissima cascata di microvolant senza maniche: perfetto non solo per la feria, ma per qualsiasi evento estivo.

Foto: Chema Soler


15. IL FLAMENCO HAUTE COUTURE DI CARMEN LATORRE

Carmen Latorre omaggia Balenciaga in un’armonica fusione di moda flamenca e haute couture. Volant a palloncino, asimmetrie e scollature profonde hanno convinto il pubblico di SIMOF durante una sfilata che ha avuto nella diversità la sua protagonista assoluta.



Foto: J.M. Serrano / Manuel Gómez


16. I SOTTOGONNA A CONTRASTO DI INMA BENICIO

La nuova collezione di Inma Benicio si ispira alla “cromoterapia”: la capacità di risollevare l’umore e addirittura agevolare la cura di alcune malattie mediante l’uso del colore. Non stupisce quindi che netti contrasti cromatici tra i volant della sottogonna e il resto dell’abito siano il tratto distintivo della sua proposta per il 2022. Vita alta e linee semplici contribuiscono a metterli in risalto.


Foto: Juan Carlos Muñoz


17. GLI ARANCIONI E ROSA DI DE LUNARES Y VOLANTES

Silhouette iper femminili, texture a contrasto e inusuali accostamenti cromatici di rosa e arancione costituiscono l’essenza della collezione 2022 di De Lunares Y Volantes, che dimostra come colori considerati “incompatibili” possano, in realtà, convivere armoniosamente tra loro. Un azzardo che è valso la pena: la sua è stata una delle sue proposte più lodate e menzionate sui media di settore.

Foto: Chema Soler


18. LE ISPIRAZIONI MESSICANE DI SERGI Y TAPIJU

Nata dall’unione tra  Sergio Osuna e Rafael Tapia, la firma Sergi y Tapiju ha portato a Simof una flamenca di ispirazione messicana, con fantasie floreali e spalle scoperte a fare da filo conduttore a capi di ogni forma e colore. La loro particolare versione della Llorona (caratteristica figura del folklore messicano) è già passata a far parte della storia di SIMOF. 


Foto: J.M. Serrano / Manuel Gómez


19. LA PRETTY WOMAN FLAMENCA DI LETICIA LORENZO

C’è qualcosa di confortante nel mettere un abito a confronto diretto con la sua ispirazione: forse dipende dal fatto che ti permette di apprezzare un po’ più a fondo il talento di chi l’ha realizzato. É stato così con Leticia Lorenzo, che ha preso spunto niente meno che dall’armadio di Pretty Woman per la sua nuova collezione di moda flamenca. Mentre lo schermo alle loro spalle ci restituiva i look più iconici di Julia Roberts nel film, le modelle ce li mostravano rivisitati in chiave flamenca, strappando applausi tra il pubblico del Fibes.


Foto: Juan Carlos Vázquez


20. IL BLUE NAVY DI JAVIER GARCÍA

Fedele al suo stile personale, Javier García ha condensato l’essenza flamenca più pura in “Alfareria 138”, ispirata ai cortili del quartiere sivigliano di Triana. Tessuti, colori e forme di ogni tipo si fondono al blue navy, onnipresente in tutte le sue collezioni. Quest’abito con gonna amplissima e volumi sulle maniche si è già visto tantissimo sui social.


Foto: Chema Soler

Emprende Lunares 2022: Uno sguardo al futuro dei volant

In foto: un’immagine dalla sfilata di Mar Soriano a Emprende Lunares 2022 / Scatto di Juan Carlos Muñoz



Apripista di SIMOF, lo scorso 26 Gennaio Emprende Lunares ha portato nella sede della Fundación Cajasol di Siviglia le creazioni di 7 nuove promesse della moda flamenca: designer emergenti che, accomunate dalla volontà di ritagliarsi uno spazio nel mercato dei volant, si sono aggiudicati il premio messo a disposizione dagli organizzatori del programma. Grazie ad esso, avranno l’opportunità di formarsi in amministrazione aziendale, organizzare una sfilata individuale e – soprattutto – presentare le loro collezioni all’edizione 2023 di SIMOF.

Con 5 modelli ciascuno, le stiliste hanno portato all’attenzione del pubblico un campionario di proposte variegate che si contraddistinguono per la forte presenza di gonne ampie e comode (in linea con la tendenza “comfy” che abbiamo visto anche a We Love Flamenco), e l’utilizzo di cappelli al posto dei classici fiori.

Vi va di conoscerle meglio? 


AMALIA SALOMÓN


Foto: Juan Carlos Muñoz

Trasparenze, linee semplici e tessuti vaporosi caratterizzano la collezione “Aire Puro” di questa designer di Huelva: un vero e proprio omaggio alla natura declinato nei toni del nero e del rosa.

BEATRIZ BENITEZ


Foto: Juan Carlos Muñoz

Tra linee rette, piume e color block, Beatriz Benitez applica al traje de gitana l’estetica ’Art Decó, abbracciando quel trend retro che già si annuncia come uno tra i più forti del 2022. La sua collezione gioca con le texture e innova negli accessori per capelli, che prescindono dai fiori per puntare su copricapi in pieno stile anni 20. 

MAR SORIANO


Foto: Juan Carlos Muñoz / Chema Soler

Una collezione ispirata alla Plaza de España di Siviglia, con maniche voluminose e una palette di ocra, azzurri e verdi a ricordare i caratteristici azulejos di uno dei monumenti più famosi d’Andalusia. 


MARI SÁNCHEZ 


Foto: Juan Carlos Muñoz

Mari Sánchez cuce da quando aveva 12 anni, e ha voluto dimostrarlo con una collezione (è il caso di dirlo) brillante. Non a caso si chiama Oro Liquido, in onore del prodotto più famoso e pregiato della sua Jaén: l’olio d’oliva. Tra le sue creazioni – tutte realizzate con tessuti attillati e tulle – trovano spazio modelli a vita alta, asimmetrie e persino una proposta pret a porter.


MARÍA SANZ


Foto: Juan Carlos Muñoz

Nata in Francia e cresciuta in Andalucía, María Sanz rivendica le sue origini con la collezione “Mis raíces”: volumi sulle spalle, profusioni di volant sui polsi e maniche a giro  reinterpretano la tradizione senza snaturarla.


XIHOMARA PINTO


Foto: Juan Carlos Muñoz

Ci aveva già convinti nel 2020, quando vinse il concorso per emergenti al FIMAF di Málaga con un raffinatissimo abito avorio dal sapore vintage. Una pandemia dopo, Xihomara Pinto ha preso il seme che lì aveva piantato e l’ha trasformato nella collezione con maggior personalità di Emprende Lunares. Cinque capi iperfemminili ispirati all’epoca vittoriana, ci fanno sognare con texture a contrasto, tessuti ricamati, giochi di trasparenze, raso e organza.

ROSA VILLA


Foto: Juan Carlos Muñoz

Tessuti leggeri e vaporosi declinati nelle tonalità del rosso, del verde e del giallo rievocano forme e cromatismi di un rosetonella collezione “Esencia”, che non perde di vista i trend contemporanei: frange, maniche a palloncino e cut out trovano tutti una dimensione flamenca nei capi proposti, accompagnati da ampi cappelli.

5 TREND DA WE LOVE FLAMENCO 2022

In foto: Sfilata di Pablo Retamero & Juanjo Bernal. Scatto di Juan Carlos Vázquez.

Aveva ragione il buon CayeCruz quando diceva che non sarebbe stato giusto aspettarsi dalla decima edizione di We Love Flamenco le collezioni più spettacolari e avanguardiste della storia dei volant. Dopo due anni di stop forzato, nessuno dei designer che ha partecipato alla manifestazione sarebbe stato nelle condizioni economiche e psicologiche di realizzarle. Quello che potevamo aspettarci è quello che alla fine abbiamo avuto: abiti di ottima qualità sartoriale pensati per un pubblico il cui unico desiderio è tornare a godersi la spensieratezza della feria. Niente di più e niente di meno.

In un momento in cui vendere è più importante che stupire, l’innovazione lascia spazio a modelli atemporali che – dall’onnipresenza dei pois al ritorno della palette classica di bianco, rosso e nero – rispettano fedelmente i dettami della tradizione. Una tradizione, questo sì, che va sempre più in direzione del comfort, con modelli a vita alta e gonne ampie e vaporose che iniziano a imporsi sulle silhouette aderenti.

Al loro fianco, la cosiddetta moda “aflamencada” (quello che, in questo blog, abbiamo sempre chiamato “flamenco pret a porter”) si apre più spazio che mai, offrendoci un vasto campionario di  capi versatili che possono essere indossati indistintamente alla feria, ad un evento mondano, o persino nella routine quotidiana. Che abiti di questo tipo trovino posto in quasi tutte le collezioni proposte è, ancora una volta, un chiaro segno dei tempi: in un’epoca in cui l’incertezza oscura le sorti delle festività folcloristiche, coniugare le tendenze urbane ai codici estetici andalusi rimane il modo più sicuro di “fare cassa”. E, per quanto suoni prosaico, è l’unico modo di assicurare alla moda flamenca un roseo avvenire.

Vi riepiloghiamo 5 tendenze che abbiamo osservato alla prima passerella di stagione.

1. MANICHE CREATIVE

Foto: Anibal González, José Ángel García, Entre Cirios y Volantes

Quest’anno le maniche sono al centro dell’attenzione: che terminino in una profusione di volant sul polso, concentrino tutti i volumi sulle spalle, o si vestano di piume, l’imperativo per i designer è uno e uno soltanto: concentrare sulle braccia tutta la creatività possibile. Interessante segnalare il ritorno delle maniche a giro, che il flamenco aveva praticamente sepolto e dimenticato negli anni ‘80. 

2. FLAMENCA RETRO


Foto: Ánibal González, Entre Cirios y Volantes

La moda flamenca guarda al passato, cercando ispirazioni in epoche lontane che si percepiscono – più o meno inconsapevolmente – come più felici dell’attuale. Le ispirazioni anni ‘80 sono le assolute protagoniste, dalle già citate maniche a giro fino all’uso dei passanastri, passando per l’aspetto più glamour della “movida”, magistralmente evocato da Johanna Calderón. C’è, però, spazio anche per i decenni precedenti: dall’eleganza degli anni 50 delle emergenti Maricarmen Saez e Alicia Suárez passando per l’inconfondibile stile vintage di Angela Y Adela, la collezione di Pitusa Gasul ispirata alle ferias degli anni 20, 30 e 40 o la masterclass di storia della moda flamenca a cura di El Ajolí,  appare chiaro che, per il mondo dei volant, l’evasione passa attraverso i viaggi nel tempo. 

3. MANTONCILLO RELOADED


Foto: José Ángel García, Juan Carlos Vázquez, Ánibal González, Entre Cirios y Volantes

Se una cosa ci è chiara, dopo aver seguito tutte le sfilate di We Love Flamenco, é che il mantoncillo torna a presentarsi come accessorio imprescindibile per il traje de flamenca. Se siete stanche di portarlo nel modo classico, fatevi ispirare da Rocío Peralta, Mercedes Dobenal o Carmen Acedo: alle loro sfilate, le modelle lo hanno indossato “alla bandolera”, in modo da coprire una sola spalla e dotare l’abito sottostante di un effetto asimmetrico. Chissà se la tendenza prenderà piede anche tra le flamenche che affolleranno il Real? 

4. BLACK AND WHITE
 

Foto: Aníbal González, CayeCruz, Entre Cirios y Volantes

Le sfilate degli emergenti ce l’avevano preannunciato e i designer affermati lo confermano: i toni basic del bianco e il nero sono i grandi protagonisti della palette del 2022, accompagnati da un altro classico della moda flamenca com’è il rosso. Chi comprerà un traje nel 2022 lo farà probabilmente pensando a lungo termine: da lì che la scommessa sia su colori capaci di durare nel tempo, resistendo al trascorrere del tempo e delle mode. 

5. THE FAR EAST

Foto: Aníbal González, Juan Carlos Muñoz, José Ángel García

Ancora una volta in linea con le tendenze della moda “civile”, il mondo dei volant non resta immune alle ispirazioni orientali, che contaminano più di una collezione: dalle “flamenche filippine” di Rocío Peralta al “kimono flamenco” di Angela Y Adela o Delia Nuñez.

Non ci resta che aspettare il SIMOF per scoprire se questi trend saranno confermati anche dalle 40 sfilate in programma al Fibes di Siviglia o se ci toccherà aggiungerne di nuovi alla lista.

Voi che ne pensate? Li adottereste tutti subito, o ce n’è qualcuno che proprio  non vi convince? Lasciateci la vostra opinione nei commenti.

7 DESIGNER EMERGENTI DA TENERE D’OCCHIO NEL 2022

In foto: modelli di Juan Manolo

We are back. Omicron permettendo, il 2022 annuncia l’atteso ritorno della moda flamenca. E, piú ancora delle grandi marche, scommettiamo che saranno i designer emergenti a sorprenderci sulle passerelle. Sono stati loro i grandi protagonisti dell’anno appena concluso. Mentre l’industria languiva in un letargo forzato, si sono accollati l’onere di darci un indizio sulla direzione che sta prendendo il settore. E quello che abbiamo visto ci è piaciuto un bel po’. 

Nelle (poche) passerelle organizzate nel 2021 – la maggior parte riciclando collezioni già viste – le novità sono arrivate tramite i concorsi e gli eventi destinati a riconoscere il lavoro dei nuovi talenti. Pensiamo a Emprende Lunares, al concorso Volantes de Cadiz; Ma anche – e forse soprattutto – a Premier Lunar, un evento 100% Italo-spagnolo organizzato dalla cattedra Internazionale di moda flamenca con l’intenzione di consolidarsi come punto di riferimento per la diffusione dei codici stilistici propri del settore fuori dai confini spagnoli (e, pú concretamente, nel nostro Paese).
Tra sfilate, conferenze e tavole rotonde, lo scorso Aprile oltre duecento giovani imprenditori italiani e spagnoli si diedero per la prima volta appuntamento a Siviglia con il fine di approfondire l’estetica dei volant ed applicarla nei rispettivi luoghi d’origine senza snaturare la tradizione. 

Guardandoci indietro, allora, in un capodanno che è da sempre sinonimo di profezie e bilanci, possiamo delineare alcuni filoni chiari. Nelle creazioni degli emergenti spicca, anzitutto, un ritorno ai colori basic del bianco e del nero, che si affiancano al rosso e alle tonalità di rosa in una palette che concede sempre meno spazio a stampe e policromie.
Lunghezze corte (le micro-skirt saranno un trend per la primavera/estate anche nella moda “civile”) e gonne amplissime vanno a disegnare una nuova silhouette all’insegna del comfort  (Joaquín Serra, Lorena Rodriguez). L’assenza di feste folkloristiche e l’incertezza in merito al futuro ha poi spinto verso una sempre maggior “urbanizzazione” dei codici flamenchi, con abiti che possano essere usati sia alla feria che ad un qualsiasi evento mondano. In particolare, e ancora una volta in linea con le tendenze del pret a porter, abbiamo visto molti pantaloni a campana (Juan Manolo Delgado, Alba Amigo) e l’utilizzo di fantasie poco abituali nel mondo del flamenco, come le righe.
Interessanti risultano poi le sperimentazioni che portano i volumi sulla schiena o sulla parte posteriore delle braccia, esagerandoli con un effetto drammatico: Vogue lo chiama “Back Drama” ed è uno dei trend più innovativi emersi alle fashion week primavera/estate 2022.

In vista delle imminenti sfilate, abbiamo selezionato per voi 7 (+1!) designer emergenti che faranno parlare di sé quest’anno. 

1. JUAN MANOLO

Juan Manolo

Abbiamo un debole per lui, e non ce ne vergogniamo. Pubblicato su Vogue Italia, l’abito che gli valse la vittoria al talent show Aguja Flamenca attirò l’attenzione degli addetti ai lavori anche al di fuori dei confini iberici. Da lì in poi, non ha fatto che confermare il suo talento con ogni singola creazione che ha mostrato in pubblico, dall’abito midi che ci strappò più di un sospiro a Uniqo Qlamenco fino all’elegante capsule sui toni del bianco e del nero che presentò a Premier Lunar.
Tra i suoi tratti distintivi c’è l’enfasi sulle spalle, che caratterizza anche i look da cerimonia pubblicati sul profilo Instagram. Quest’anno lo vedremo (Finalmente!) al Simof, dove il “preludio” della sua collezione già parla di classicità reinventata, con tessuti lisci sul tono del rosso, pois e tantissimi, tantissimi volant. 

2. NANCY MATURANA SOTO (LOS VOLANTES DE MARTINA)

Los volantes de Martina

Vincitrice della V edizione di Emprende Lunares, punta su gonne ampie e asimmetrie nel dar vita a creazioni raffinate e mai banali. Sprazzi di colore e gli immancabili pois spezzano la monocromia, sdrammatizzando le tonalità scure sempre predominanti nei suoi look. Non vediamo l’ora di ammirarli in passerella!

3. JOAQUÍN SERRA

Joaquín Serra

 

Se c’é un aggettivo che descrive Joaquín Serra è “instancabile”. Lungi dal sedersi a braccia conserte ad aspettare che finisca la pandemia, nell’ultimo anno ha lavorato senza sosta, collezionando un successo dopo l’altro: i suoi abiti sono stati pubblicati, tra altri media, su Vogue France e Malvie Magazine, oltre ad essere stati ammirati dal vivo in eventi come l’incontro annuale di donne imprenditrici organizzato da CaixaBank o la sfilata di Premier Lunar. É stato finalista al concorso per designer emergenti “Code 41 Talent” con la collezione Aurora, mentre la sua capsule “las flores de la abuela”, sui toni del rosso, ha celebrato egregiamente il folklore locale alla settimana della moda andalusa di Cordoba. 

Recentemente ha presentato “Éxito”: il suo progetto sartoriale più recente, ispirato alle donne di successo della storia. Nonostante si tratti di una collezione essenzialmente pret a porter, ritroviamo in essa le trasparenze, i volant e le silhouette “senza punto vita” che imprimono carattere e identità alla sua produzione flamenca.
Tenetelo d’occhio perché la sua carriera sta crescendo a un ritmo vertiginoso!

4.  ALEJANDRO ANDANA

Alejandro Andana


Nel 2021 Andana vinse il concorso Volantes de Cadiz organizzato dal comune andaluso per promuovere i giovani talenti della moda locale: un riconoscimento che appare meritato sin dalla primissima occhiata alla collezione “Papelillos de Cadiz”. Tonalità accese, taffettà e l’utilizzo della tecnica origami danno vita a capi in cui le silhouette classiche acquisiscono freschezza tramite dettagli inaspettati. 

Quest’anno lo vedremo come professionista alla passerella flamenca di Jerez. 

5. GUILLERMO PERALTA

Guillermo Peralta

A Jerez de la Frontera (e, prima ancora, a Premier Lunar) ha stupito tutti con “Mi gran noche”, una tra le collezioni di moda flamenca più innovative nel 2021. Probabilmente le sue creazioni non fanno per voi se vi dichiarate fedeli alla sobria eleganza della tradizione più pura. Se, però, vi sentite in vena di osare; Se cercate un capo che vi permetta di distinguervi dalla massa e attirare tutti gli sguardi su di voi alla prossima feria … allora dovete assolutamente tenere d’occhio il suo Instagram. Le sue creazioni appaiono interessanti per almeno due ragioni: 1) gli accostamenti azzardati di fantasie e colori, con una predilezione per le righe e i pois; e 2) i volumi applicati dove non te li aspetteresti: a formare un ventaglio sul busto, o sull’intera lunghezza delle maniche, creando un effetto simile al “back drama” citato da Vogue come trend imprescindibile per l’estate 2022.
Recentemente ha annunciato sui social l’imminente arrivo di una nuova collezione: “si me das a elegir”. Con cosa ci sorprenderà? 

6. JUAN SAAVEDRA

Juan Saavedra

Dopo aver vinto l’edizione 2020 del concorso per designer emergenti alla passerella di Jerez, lo scorso anno ha debuttato come professionista con la collezione “Ángeles”, di chiara matrice campestre e pensata, piú che per la feria, per pellegrinaggi come quello del Rocío. Spiccano i pantaloni ampli, le silhouette comode, e le onnipresenti fantasie a quadri sui toni del bianco e del nero. Se esiste il cottagecore flamenco, Juan Saavedra lo incarna a perfezione. 

7. ALBA AMIGO 



Alba Amigo

I lavori mostrati da questa giovane designer nella cornice di Premier Lunar ci hanno affascinato non poco. Nei suoi abiti, la moda flamenca si fonde armoniosamente con influenze che arrivano dirette dagli anni 70 e (soprattutto) 80, tra pantaloni a campana e spalline a punta che reinventano mantillas e giacchette da torera. Recentemente ha annunciato sui social la sua nuova collezione flamenca 2022, Vuela: un invito a incontrare le  ali con cui ciascuno di noi possa volare verso la miglior versione di se stesso. 

BONUS TRACK: Non possiamo concludere quest’articolo senza una menzione speciale a José Paco Couture: non abbiamo ancora visto molto delle sue creazioni, ma l’abito che gli valse il primo premio all’edizione 2021 della passerella flamenca Granada ci lascia intuire che siamo di fronte ad un altro grande talento di cui varrá la pena seguire l’evoluzione. 


In foto: modello di José Paco Couture

PROSSIMI APPUNTAMENTI CON LA MODA FLAMENCA:

🔴We Love Flamenco , X Edizione: 15- 21 Gennaio 2022, Hotel Alfonso XIII, Siviglia

🔴SIMOF, Edizione 27: 3- 6 Febbraio 2022, FIBES Siviglia 


Benahavís Flamenca anticipa le tendenze per la feria 2022

In foto: un momento della sfilata di Pepe Canela a Benahavís Flamenca 2021 (scatto di Miguel Ángel Estrada)

Nel mese in cui la moda è protagonista sulle passerelle di tutto il mondo, il mondo dei volant non è rimasto a guardare. 

Due sono gli appuntamenti con cui il settore ha celebrato negli ultimi giorni la miglior notizia che potesse ricevere: dopo due anni di dolorosa assenza, la feria de Abril è stata confermata per il 2022, facendo da plausibile apripista alle altre festività folkloristiche andaluse. 

É stato quindi in un clima di incontenibile entusiasmo – tra esibizioni dal vivo e speranze rinnovate – che i designer hanno vestito le modelle con capi finalmente indossabili. Abiti che trovano, dopo tanto, la loro ragion d’essere negli armadi delle donne che hanno già iniziato il countdown verso la primavera.
Da un lato, ben 31 stilisti hanno mostrato ieri le loro proposte per l’evento in una giornata intensiva di sfilate organizzata in centro a Siviglia con la collaborazione delle associazioni Qlamenco, Mof & Art e Lunar Off

Dall’altro, in provincia di Málaga, Benahavís Flamenca si è impegnata con la sua seconda edizione a perseguire l’ambizioso obiettivo che si era posta in piena pandemia: quello di consolidarsi come punto di riferimento per gli innamorati dei volant nella Costa del Sol.
E, inaspettatamente, è stata forse proprio quest’ultima la manifestazione più interessante per chi cercava un’indicazione chiara sulla direzione che sta prendendo la moda regionale andalusa nell’era post-covid.
Se a Siviglia le novità hanno scarseggiato (nella stragrande maggioranza dei casi, i designer si sono limitati a rinfrescare le collezioni invendute del 2020), è stato, infatti, proprio a Benahavís che abbiamo potuto finalmente goderci qualche traje appena sfornato (segnaliamo, tra tutte, le collezioni di Antonio Lara, Pepe Canela e Susana Zamora).

Quello che ne emerge è, innanzitutto, un deciso ritorno alla palette base del flamenco: dominano, su tutti,  il nero, il bianco e il rosso, con appena qualche sporadica concessione ai toni del fucsia e del viola – un trend che, del resto, avevamo già avuto modo di osservare nelle proposte dei giovani talenti nell’ambito dei tanti concorsi organizzati nell’arco dell’anno.

 

Da sinistra a destra: abiti di Antonio Lara, Teressa Ninú, Miguel Ángel Ocón 

C’è poi una decisa scommessa sulla versatilità, giustificata dall’incertezza del periodo: di fronte alla all’impossibilità di sapere se varianti e ondate si decideranno davvero a non guastare i piani, gli stilisti si tutelano puntando sempre più su capi indossabili indistintamente ad una feria o a un’occasione mondana. 


(Apriamo una parentesi per azzardare che nel pret- a- porter flamenco i pantaloni a campana emergeranno come capo feticcio, in onore alle ispirazioni 70s che contaminano la scena fashion a 360 gradi) 



Da sinistra a destra: proposte di Pepe Canela, Pepitina Ruíz e Susana Zamora 

A Benahavís, come a Siviglia, le silhouette si stringono al corpo, le trasparenze abbondano e la vita si alza, valorizzando al massimo il corpo femminile. In mezzo ad una prevalenza di monocromo, i pois rivendicano con orgoglio il ruolo di stampa emblematica del flamenco, in un ritorno alla tradizione che sposta lievemente in secondo piano le proposte più trasgressive.

Come avevamo previsto, le maniche sono per lo più lunghe, con i volumi che iniziano a spostarsi nuovamente dalle spalle al polso.

Insomma: tutto lascia presagire che la flamenca del 2022 sarà sensuale, elegante e classica… ma i saloni programmati per l’inizio dell’anno fanno ancora in tempo a farci cambiare idea.

Nell’attesa, ecco, negli scatti di Miguel Ángel Estrada, le collezioni presentate alla seconda edizione di Benahavís flamenca.


ANTONIO LARA












AURORA GAVIÑO



















PEPE CANELA 


















MIGUEL ÁNGEL OCÓN 









PEPITINA RUIZ 















SUSANA ZAMORA















TERESSA NINÚ 



















Qui trovate anche un video riassuntivo della manifestazione: 

 Vi siete già fatte un’idea dell’abito con cui vorreste ballare sulla sabbia del recinto ferial? 

[VIDEO] Una Sfilata Virtuale e un Fashion Film per sognare la prossima feria

Foto: Un frame della sfilata virtuale “Sevilla te espera vestida de flamenca” – modello di Rocío Olmedo

Tra le numerose attività in programma a Siviglia per la non feria de Abril era stata inizialmente annunciata anche una passerella di moda flamenca, che è stata poi rimandata a data da destinarsi a causa del peggioramento della situazione sanitaria locale.

Lungi dal perdersi d’animo, gli organizzatori (l’agenzia di comunicazione Doble Erre e lo stesso Comune) hanno deciso di rendere ugualmente omaggio a designer e artigiani andalusi trasferendo – per il momento – l’evento su un piano virtuale.

Sono nate così 5 produzioni audiovisive, filmate nella suggestiva cornice del Casino de la Exposición nel rispetto di tutte le misure di sicurezza e di recente pubblicate sul canale Youtube dell’amministrazione municipale.

E noi ringraziamo, perchè così possiamo goderci (anche dall’Italia) la sfilata completa con le creazioni di ben 24 designer; apprezzare i dettagli e le texture degli abiti in un suggestivo fashion film e “intrufolarci” nel dietro le quinte con un making of tutto trucco, fiori e mascherine. Per chi non avesse neanche dieci minuti a disposizione, è disponibile anche un estratto della parte finale della passerella e un trailer

Il tutto è stato catalogato con il beneaugurante nome di “Sevilla te espera vestida de flamenca”, ovvero Siviglia ti aspetta vestita da flamenca. Un invito che non vediamo l’ora di accettare.


Modello di Miriam Galvin


Modello di Antonio Gutiérrez


Mantón di Foronda


Dettaglio: Fina Estampa

Questi i designer che hanno partecipato alla sfilata: 

Francisco Tamaral, Marina Moda Flamenca, Aurora Gaviño, Maricruz y Montecarlo, Yolanda Moda Flamenca, Carmen Latorre, Gil Ortiz, Yolanda Rivas, Molina Moda, Pol Núñez, Miriam Galvín, Ángela y Adela, Luis Fernández, Pilar Vera, Ángeles Verano, Sonibel, Atelier Rima, Rocío Peralta, Antonio Gutiérrez, Pepa Garrido, Fabiola, Juan Foronda, Fina Estampa e Rocío Olmedo.

A seguire, eccovi il video della passerella, il fashion film e il making of.
Buona – e flamenchissima – visione!  



FASHION FILM “SEVILLA TE ESPERA VESTIDA DE FLAMENCA”



SFILATA VIRTUALE COMPLETA

MAKING OF

Uniqo Qlamenco 2021: 16 nuove proposte per continuare a sognare con la Moda Flamenca

Foto: Juan Carlos Muñoz /Diario de Sevilla

In un momento di incertezza e rivendicazione, ciò di cui più sentivamo la mancanza era la NOVITÁ: Ammirare per la prima volta un traje de flamenca appena uscito dal taller, immaginarselo addosso; Cercare nell’eccellenza dell’artigianato un filo conduttore – estetico o concettuale – che sembrasse in qualche modo riflettere gli umori della società. Quando meno ce l’aspettavamo, Uniqlo Qlamenco ci ha restituito tutto questo, avvolgendo con la miglior carta regalo le emozioni che tanto bramavamo.

Nella cornice di Casa Fabiola – icona del romanticismo sivigliano – lo scorso 18 Febbraio 16 designer hanno presentato ciascuno una nuova creazione, per dimostrare che la moda flamenca non si ferma nemmeno in assenza di feria. Le idee, di fatto, brulicano come o più di come sempre, in un magma creativo simile a quello che da vita ai sogni: fatto di ricordi, immagini archetipiche e spunti che arrivano diretti dal pret a porter. La tradizione incontra sempre più marcate aspirazioni d’haute couture, dove volant che parlano di festa si accompagnano alle mascherine coordinate sullo sfondo di opere del XIX secolo, in un gioco di contrasti che convince e appare surrealista assieme. 

Preceduta da una tavola rotonda in cui si è discusso del presente e del futuro della moda flamenca, la sfilata di Uniqo Qlamenco si è svolta alla presenza esclusiva della stampa, mentre gli appassionati hanno potuto seguirla da casa, in streaming su SevillaTv.

Come prevedevamo, la prima fase dell’epoca post Covid-19 punta sull’eccesso, mettendo in evidenza la voglia di reagire, di festeggiare, di dare libero sfogo agli impulsi e all’allegria che per troppo tempo abbiamo dovuto tenere a bada. Ed ecco così che il nero e il bianco lasciano spazio ad un tripudio di colori accesi (per lo più declinati in chiave monocromatica), di maniche importanti, di pailettes (Francisco Tamaral) di abbondante oro (Fina Estampa, Gil Ortiz, Javier Jiménez, Yolanda Rivas), di organza e di piume (Javier García),  in un gioco di texture e luminosità che implora di farsi guardare.


Oro e sfarzo anticipano le tendenze dell’era post Covid-19

Tra le proposte più originali troviamo quella del sempre anticonvenzionale Gil Ortiz , che ha voluto emulare il processo di creazione dell’abito flamenco, o quella di José Galván, che omaggia la sua Málaga natía con un traje che riprende gli elementi estetici caratteristici dei verdiales, la tradizione folkloristica più propria della feria cittadina. 

Decisamente degne di nota sono poi le maniche floreali di Luis Fernández, vero e proprio capolavoro di artigianato, i pizzi e le stampe magistralmente usate da Atelier Rima per dare al suo modello un sapore di museo e il maestoso sottogonna di Carmen Latorre – il cui abito rientra indubbiamente nella nostra top 5.


Modello di Luis Fernández. Foto: Entre Cirios y Volantes

A seguire, ecco le 16 proposte presentate a Uniqo Qlamenco 2021.


Juan Manolo




(Foto: Juan Carlos Muñoz / Diario De Sevilla)


Adelina Infante



(Foto: Ernesto Castillo / Bulevar Sur)


Ana Morón



(Foto: Entre Cirios y Volantes)


Antonio Gutiérrez


(Foto: Entre Cirios y Volantes) 

Atelier Rima


(Foto: Juan Carlos Muñoz / Diario De Sevilla)



Carmen Latorre



(Foto: Ernesto Castillo / Bulevar Sur)


De Lunares y Volantes



(Foto: Ernesto Castillo / Bulevar Sur)


Fina Estampa



(Foto: Ernesto Castillo / Bulevar Sur)


Francisco Tamaral

(Foto: Entre Cirios y Volantes) 


Gil Ortiz



(Foto: Ernesto Castillo / Bulevar Sur)


Javier García



(Foto: Juan Carlos Muñoz / Diario De Sevilla)


Javier Jiménez



(Foto: Javier Jiménez / Instagram)



José Galváñ


(Foto: Ernesto Castillo / Bulevar Sur)


Juan Foronda 


(Foto: Ernesto Castillo / Bulevar Sur) 

Luis Fernández



(Foto: Juan Carlos Muñoz / Diario De Sevilla)

Yolanda Rivas


(Foto: Ernesto Castillo / Bulevar Sur)


Cos’altro bolle in pentola? 

  • L’associazione Qlamenco ha da poco avviato le procedure per richiedere che il Traje de Flamenca venga dichiarato patrimonio dell’umanità. Sebbene il flamenco già lo sia, l’Unesco attualmente considera parte integrante dell’arte andalusa solo gli indumenti che vengono usati per ballarlo, e non quelli che si indossano alla feria – diversi per finalità ed estetica.
  • L’associazione LunarOff ha convocato un’altra manifestazione per rivendicare lo stato precario in cui versa il settore della moda flamenca e richiedere a gran voce soluzioni concrete di tutela da parte delle autorità. L’appuntamento è per Venerdì 26 Febbraio alle 12 nella Plaza Nueva di Siviglia. Le donne sono invitate a partecipare in abiti flamenchi. 
  • Il SIMOF (il salone di moda flamenca con maggior impatto internazionale) ha organizzato una serie di interviste in livestreaming tra l’organizzatrice Raquel Revuelta e alcuni dei più affermati designer del settore. I prossimi appuntamenti sono con Pilar Rubio (23 Febbraio), Antonio Gutiérrez (25 Febbraio) ed Aurora Gaviño (26 Febbraio), sempre alle 18 sul canale Instagram @simofsevilla