Ricordare per ripartire: Rocío Peralta e Foronda/Rafa Díaz inaugurano We Love Flamenco 2021

Foto: sfilata di Rocío Peralta a We Love Flamenco 2021 (foto: We Love Flamenco)


Sullo schermo del Mac, il conto alla rovescia esplode in un tripudio di emozioni. Con la puntualità svizzera che solo il digitale sa offrire,  le cigarreras di Rocío Peralta invadono i giardini dell’hotel Alfonso XIII, colorandoli di ricordi lontani. La prima reazione é una nostalgia pungente, acuta più di quanto osassi immaginare. Un sentimento agrodolce che dalle viscere sale sempre più in alto, scalatore esperto di vene e arterie, per chiudere sulle iridi una tendina di lacrime non scese.

We Love Flamenco 2021 inizia così. Tra deja vú e domande.

Rivediamo – questo sì, in un’ambientazione diversa – gli iconici doppi mantoncillos con cui la firma aveva portato un tocco di innovazione al taglio classico degli abiti. Rivediamo i garofani usati per tenerli insieme. Ed appare subito chiaro quello che in fondo già era stato dichiarato in sottintesi: tranne qualche rara eccezione (El Ajolí, per esempio, presenterá alcuni modelli che non aveva ancora mostrato in sfilata), le collezioni proposte a questa edizione virtuale di We Love Flamenco saranno esattamente le stesse del 2020.

É logico. Con la Feria de Abril già annullata ufficialmente e ben poche certezze in merito al futuro, quest’anno le marche non sfilano per vendere. Sfilano per dire “ehi, ci sono ancora”.

A qualcuno potrà forse sembrare inutile. Viene naturale chiedersi che senso abbia dedicare impegno e sforzi nel promuovere vestiti che, almeno per il momento, nessuno ha intenzione di comprare. Ci sono, peró, almeno due motivi per cui We Love Flamenco andava organizzato comunque. 


Il primo lo spiega in modo magistrale il sempre impeccabile CayeCruz

Non fare niente avrebbe significato arrendersi. Condannare la moda flamenca ad uno stato di abbandono. Trasmettere il messaggio che va dimenticata, che bisogna passare ad altro, che non c’é piú niente da fare. Vestire le modelle di volant – siano pure gli stessi dell’anno scorso – implica invece dire che c’é speranza. Che il settore é vivo e vegeto. Pronto a tirare le somme e ripartire non appena si potrà.

Una volontà che, del resto, traspare anche dalle parole degli stilisti, intervistati dagli organizzatori della manifestazione nei contenuti aggiunti ai video promozionali. Perché se é vero che il verbo che si ripete piú spesso é “reinventarsi”, tutti parlano di nuove idee su come evolvere le collezioni attuali, di circuiti neuronali iperattivi, di uno sguardo ottimistico al futuro che – seppur spaziando su scenari paralleli – non perde mai di vista il folklore locale.

Juan Foronda e Rafa Diaz danno motivi più che validi per far continuare lo spettacolo. “La moda andalusa è in auge e sta ispirando gli stilisti di tutto il mondo”, affermano. E, basta guardare la parte pret a porter della loro collezione (perfetta per una qualsiasi occasione mondana) per capire che le applicazioni del codice stilistico del settore hanno vita lunghissima – forse quasi infinita – anche al di fuori della sabbia gialla del Real.

Il secondo motivo per cui quella di realizzare We Love Flamenco è – nonostante tutto – una decisione indovinata è che si configura come il pretesto perfetto per mettere alla prova un formato che, nell’era digitale, è forse arrivato per restare.

Lungi dall’osare con certi mezzi avanguardistici sperimentati nella moda civile, le sfilate virtuali del flamenco non stupiscono (ancora) con avatar, marionette ed effetti speciali. Invece, concentrano gli sforzi nel creare contenuti audiovisivi inediti, dove l’immagine è studiata per valorizzare le texture, i movimenti e tutti i piccoli dettagli che quest’anno non ci è concesso apprezzare dalla front row.

Il tentativo è evidente soprattutto nella sfilata di Foronda e  Diaz, dove le frange dei mantón, coccolate dalla telecamera, sembrano quasi prendere vita; E le applicazioni di paillettes e piume pare quasi di poterle toccare.

Dopo Rocío Peralta, é toccato a loro ricordarci i “sentimentos” che avevano risvegliato sulle passerelle all’inizio del 2020: un gioco di contrasti che omaggia la versatilità dei Mantón dando vita ad outfit che colpiscono per l’estrema eleganza.

Ripassiamo quindi, brevemente, le caratteristiche principali delle due collezioni che hanno aperto We Love Flamenco 2020 +1.


ROCÍO PERALTA – CANELA Y FUEGO



Foto: sfilata di Rocío Peralta a We Love Flamenco 2021 (foto: We Love Flamenco)

Un vero e proprio viaggio alle origini del traje de gitana, con i volant come  protagonisti assoluti. Rosso, pois e colori accesi si incaricano di ricreare quel tocco di infinita spensieratezza che della Feria é l’essenza piú pura. Oltre al già citato doppio mantoncillo (uno indossato alla maniera tradizionale e uno legato in vita) segnaliamo il dettaglio dei ventagli con le nappe: un modo fresco e originale di reinterpretare un accessorio imprescindibile nelle temperature torride della Primavera andalusa.


Foto: sfilata di Rocío Peralta a We Love Flamenco 2021 (foto: We Love Flamenco)



A causa della “pausa forzata” imposta dal Covid-19 alla moda flamenca, la stilista si sta dedicando attualmente a progetti paralleli, tra cui il recente lancio di una linea di pigiami.


JUAN FORONDA & RAFA DÍAZ – SENTIMIENTOS



Foto: sfilata di Juan Foronda e Rafa Díaz (foto: We Love Flamenco)

Abbinati alla qualità artigianale dei bellissimi mantones di Foronda, i capi realizzati dal modista Rafa Diaz incarnano una duplice essenza: da un lato, lo stile classico di popeline bianco e pois, dall’altro l’innovazione a colpi di filo e di tweed.


Foto: sfilata di Juan Foronda e Rafa Díaz (foto: We Love Flamenco)


Foto: sfilata di Juan Foronda e Rafa Díaz (foto: We Love Flamenco)


Foto: sfilata di Juan Foronda e Rafa Díaz (foto: Instagram/rafadiazmodisto)


Attualmente, Díaz è attivissimo nella produzione di mascherine, mentre Foronda ha rivelato a We Love Flamenco che sta lavorando a progetti di proiezione internazionale.

Dopo la pausa di oggi (in cui è stato trasmesso un video promozionale del Turismo di Huelva con abiti di numerosi designer flamenchi a fare da filo conduttore) le sfilate riprendono domani, 14 Gennaio, con i seguenti orari:


18:30 Ana Ferreiro

20:30 Flamenca Pol Núñez

21:30 Pepa Garrido

¡Hasta pronto! 

Style Analysis: la moda flamenca secondo Rosalía

Foto: Rosalía per M.A.C Cosmetics

Madrid, anno 1958. Al Corral de La Morería, il tablao flamenco più famoso al mondo, La Repompa di Málaga presenta il suo personalissimo stile por tangos. Neppure il più ottimista dei flamencologi si azzarderebbe a immaginare che, sei decenni dopo, quello stesso brano diventerà una hit internazionale, trasmessa dai network TOP 40 di tutto il mondo e interpretata sul palco del Billboard’s Women in Music di Los Angeles da una ragazzetta catalana con le unghie lunghe. 

L’hanno accusata di appropriazione culturale. Di essersi allontanata dalle sue origini musicali. Di aver profanato la tradizione in nome di un’eccessiva sperimentazione. Le hanno detto che deve in esclusiva il suo successo all’imballaggio ben fatto che le migliori agenzie di marketing le hanno messo attorno.
Ma comunque la si pensi e qualunque strada prenda, Rosalía rimarrà sempre la superstar che ha portato il flamenco al mainstream.

Unica artista spagnola attuale degna della qualifica di DIVA internazionale, la ragazzetta con le unghie lunghe ha preso la tradizione andalusa, l’ha mescolata ai ritmi in testa alle classifiche e ha premuto il tasto della massima velocità sul frullatore. Non ha avuto paura di contaminarla (qualcuno direbbe imbastardirla) addirittura con l’universo sonoro e visuale del trap. Quella stessa operazione, come non potrebbe essere altrimenti, si riflette nel lato estetico che della sua arte è parte integrante ed inscindibile: dai videoclip alle coreografie, passando naturalmente per la moda.

Quando abbiamo lanciato la sezione “Style Analysis” avevamo chiaro fin dal primo momento che una delle sue protagoniste sarebbe dovuta essere per forza lei. Influencer corteggiata da brand e stilisti di tutto il mondo, Rosalía é in un colpo solo icona dell’Atlheisure, del  Ratchet e del mondo dei volant. Nei suoi look non mancano mai frange, camicie in stile bolero, volumi e texture che siamo abituati ad apprezzare alle sfilate del Simof e che nel suo armadio convivono in inaspettata armonia con tute, ispirazioni ‘90 e la logomania tanto cara al reggaeton.

L’hanno vestita, tra gli altri, Dominicco, Palomo Spain, Carolina Herrera, Alexander Wang, Gucci, Moschino, Luis Vuitton, Burberry  o Versace, sempre tenendo presente il binomio che ne compone l’identità artistica: il flamenco e le origini spagnole da un lato, il codice urban dall’altro. Il risultato è un contrasto che mette d’accordo – almeno su questo piano- gli esponenti di entrambi i mondi, ispirando non solo i marchi fast fashion (da Pull & Bear a Bershka e Zara) ma forse anche alcuni designer del settore. Perchè ogni volta che una gonna con i volant viene abbinata ad una felpa, ogni volta che un abito da feria si accosta alle sneakers, ormai è  inevitabile pensare a Rosalía.

Abbiamo selezionato i suoi look piú “flamenchi”, a modo di esempio pratico di come l’andalusian fashion possa rivivere ed evolvere nei modi piú svariati, adattandosi ai contesti contemporanei.

Non dimenticate di segnalarci il vostro preferito nei commenti!

1. Il Traje de Flamenca, reinventato da Carolina Herrera



Foto: Getty

I media spagnoli sono stati pressoché unanimi nell’affermare che Rosalía ha “reinventato” il traje de gitana con l’abito che ha sfoggiato sul Red Carpet della gala dei Latin Grammy nel 2019. Disegnato apposta per lei da Carolina Herrera, é stato concepito come un omaggio alla tradizione della copla, espressa tramite i maxi pois e uno “strascico” mirato a conferire un carattere flamenco al look.


2.  Di giallo e di fiori



Foto: Instagram /rosalia.vt

In realtà, il look in assoluto più flamenco che l’artista abbia mai indossato si trova secondo noi nei meandri del suo feed di Instagram. Purtroppo non siamo riusciti a risalire al designer (chiunque abbia informazioni ce le mandi!), ma la gonna é da mozzare il fiato. 


3. Flamenca in pantaloni



Foto: Instagram /rosalia.vt

Instagram ci propone anche questi pantaloni di Victor Von Schwarz: perfetti per la feria, per ballare una farruca, e forse pure per una rivisitazione metropolitana di “Mamma Mia 2”.

4. A tutto frange per Vogue Spagna



Foto: Getty


Ricorda da vicino l’estetica del Mantón de Manila quest’abito di Palomo Spain con cui Rosalía si presentó alla festa per il trentesimo anniversario di Vogue Spagna nel 2018. Sensuale e decisamente flamenco!


5. Country flamenco ai Grammy 2020



Foto: GTRESONLINE

Ai Grammy di quest’anno, l’artista catalana è apparsa sul red carpet con un originale abito rosso in pelle di Alexander Wang, le cui frange sulla parte inferiore hanno ricordato a molti i mantoncillos indossati dalle ragazze alla feria de Abril.


6. Comfort da premio



Foto: Getty

Un ampio spacco laterale si accompagna a frange e volant, ricercando la comodità e l’estrema libertà di movimento: per ricevere il Grammy al miglior album latino rock, urban o alternativo (è stata la prima donna solista spagnola ad ottenerlo), Rosalía ha scelto quest’ abito realizzato in esclusiva per lei da Mugler. 


7. La Rosalía più romantica



Foto: Toastmanagement.es


Sarebbe impossibile non dedicare almeno una menzione agli outfit spettacolari pubblicati sulla rivista fashion Blanc Magazine, dove l’ispirazione andalusa viene rivisitata in chiave romantica ed iperfemminile. 

8. Urban chic per il Mad Cool



Foto: Instagram /Rosalia.vt

Crop top di Dominnico con volant sulle maniche, shorts e sneaker: l’outfit indossato dalla cantante al festival Mad Cool 2019 è un esempio perfetto della fusione tra l’estetica flamenca e le tendenze attuali che ne caratterizza lo stile.


Chi vi piacerebbe che fosse il prossimo artista di cui analizzeremo il look? Raccontatecelo nei commenti! 

Torna We Love Flamenco in un’insolita edizione ONLINE.

Foto: We Love Flamenco

Per la moda flamenca, il 2021 si é aperto all’insegna delle buone notizie. Ebbene sí, signori: in barba alle previsioni più catastrofiche, anche quest’anno habemus sfilate.
La passerella We Love Flamenco, che tradizionalmente inaugura la serie di eventi destinati a presentare al pubblico le tendenze del settore, celebrerà dal 12 al 17 Gennaio prossimi la sua IX edizione. La prima e principale novità la state immaginando: quest’anno, causa Covid-19,  sarà completamente online.

Sulla scia di quanto accaduto con la moda pret-a-porter, anche le fashion week dei volant devono adeguarsi ad un nuovo formato. I designer presenteranno, come sempre, le loro collezioni all’Hotel Alfonso XIII di Siviglia, ma non ci sarà alcun pubblico pagante ad applaudirli durante l’uscita finale. Appassionati, influencer e blogger saranno invece seduti a commentare sul divano di casa, dato che tutte le sfilate saranno trasmesse GRATUITAMENTE in streaming sul canale youtube della manifestazione.

Se doveste perdervene qualcuna in diretta  non preoccupatevi, perché il giorno successivo le troverete pubblicate sul sito www.weloveflamenco.es.

L’altra peculiarità di quest’edizione è il suo carattere solidale: i ricavi – che, non essendoci biglietti in vendita, si limitano al contributo degli stilisti stessi – saranno donati interamente alla Fondazione Sandra Ibarra per la ricerca sul cancro.

Decisamente fuori dagli schemi anche il manifesto utilizzato per presentare l’evento. A cura di Toni Benitez, rappresenta il primo e principale punto di partenza per la  creazione di un abito flamenco: quello in cui le idee si trasformano in bozzetto e annotazioni scarabocchiate a mano su un foglio. É Il sogno che si fa progetto, in vista di una futura materializzazione. Ed é, soprattutto, la metafora perfetta del momento in cui si trovano gli addetti ai lavori. Dopo aver gettato nel cestino il tempo e il denaro investiti nelle campagne del 2020, il settore è adesso pronto a ripartire dalle basi.



Riproporre We Love Flamenco non è tanto una decisione coraggiosa quanto una vera e propria dichiarazione di intenti: quella di dimostrare all’Andalusia e al mondo che le aziende di moda flamenca non sono sparite; che hanno saputo reinventarsi e reagire, con la speranza di poter tornare presto a vestire chi ha voglia di ridere e ballare.

Come dice Laura Sánchez, che dirige la manifestazione assieme a Javier Villa: “ Quest’anno piú che mai bisognava darsi da fare,  mettendoci tutto l’impegno possibile, perché nemmeno per un momento mi é passato per la testa che la moda flamenca potesse morire”.

Di seguito trovate il calendario delle sfilate, che – come detto – potrete seguire completamente online cliccando qui (consigliamo di iscrivervi al canale youtube di We Love Flamenco per ricevere le notifiche quando iniziano le trasmissioni, cosí non ve ne perderete nessuna)


MARTEDÍ 12 GENNAIO:

19:30 – Rocío Peralta

20:30 – Foronda & Rafa Diaz

GIOVEDì 14 GENNAIO:

18:30 – Ana Ferreiro

20:30 – Flamenca Pol Nuñez

21:30 – Pepa Garrido

SABATO 16 GENNAIO: 

11:00 – Johanna Calderón

12:00 – Notelodigo

14:00- Paco Prieto

16:30 – Mónica Méndez

17:30 – El Ajolí

18:30 – Carmen Acedo

19:30 – Santana Diseños

21:30 – José Hidalgo

DOMENICA 17 GENNAIO: 


13:00 – Lucía Herreros

14:00 – Ventura

16:30 – Daniel Robles

17:30 – Manuela Martínez

18:30 – Javier Mojarro

19:30 – José Manuel Valencia 

Idee regalo per flamenche a meno di 50€

Foto: Facebook / Flamenca Boutique EC

Un classico: Natale è alle porte e state ancora cercando un regalo speciale per la flamenca che c’è nella vostra vita. Sapete che niente la farebbe più felice di una bata de cola di Santizo o un traje de gitana di Lina, ma il vostro portafoglio proprio non ce la fa. Che fare allora? Come direbbe Becky Bloomwood nella saga di I Love Shopping: niente panico! Se siete alla disperata ricerca di ispirazione, siamo lieti di correre in vostro soccorso.

Eccovi 9 idee regalo sotto i 50 euro che qualsiasi amante del flamenco apprezzerà. Non serve che ci ringraziate 😉 

1. Mantoncillo


Foto: Instagram /mantoncillos

Se c’è un accessorio che non può mancare nell’armadio di qualsiasi flamenca che si rispetti, quello è il mantoncillo: ha il potere di dare nuova vita a un abito per la feria, ritardando il momento di comprarne uno nuovo. É proprio per questo che non se ne hanno mai abbastanza! Li trovate in qualsiasi negozio online di moda flamenca, per prezzi che spaziano tra i 21 e i 30 euro. Ve ne segnalo due che amo particolarmente e che fanno spedizioni in tutta Europa: El Rocío e Viva La Feria. Indecisi sulla tonalità? Puntate sul giallo: assieme al grigio, sarà il colore del 2021 secondo Pantone!

2. Magliette per le prove


Foto: Jaleo Shirts

Se la destinataria del vostro regalo é una bailaora o studia per diventarlo, perchè non regalarle una t-shirt da indossare durante le lezioni e le prove degli spettacoli? Ci sono numerose marche che ne vendono di carinissime con citazioni, frasi e disegni a tema flamenco. Date un’occhiata, per esempio a Jaleo Shirts: ne hanno tantissime e i prezzi non superano i 15 euro .

3. Borsa



Foto: Flamenco Bohemio


Un’altra bella idea per chi balla è una borsa o tote bag a tema flamenco o danza in cui infilare scarpe, maglia, gonna, bottiglietta d’acqua e tutto il necessario da portare alle prove. Per un po’ di ispirazione navigate su Flamenco Bohemio (tote bag a 12 euro l’una)  o Red Bubble (borsoni sportivi attorno ai 40 euro) 

4. Gonna da baile


Foto: El Rocío

Se preferite puntare su opzioni più classiche, sicuramente apprezzerà una gonna da baile per le lezioni. Cercando sul web potete trovarne di buone sui 30-35 euro. Date un’occhiata, per esempio, qui.

5. Nacchere


Foto: Instagram /Mariaestevezserrano

La vostra flamenca ha un paio di nacchere? Provate ad indagare. Non guastano mai a una feria o a uno spettacolo e le basi si possono imparare, con un po’ di buona volontà, anche semplicemente con i tutorial di youtube. Se scoprite che non ne ha, potete comprargliene un paio per circa 20 euro (le trovate anche su Amazon) .

6. Orecchini, pettinini, etc. 


Foto: Instagram/ Olee.flamencas

Un’altra cosa di cui nessuna flamenca può fare a meno sono gli orecchini, i pettinini e i fiori: tutti dettagli assolutamente fondamentali e irrinunciabili per completare l’outfit da feria. Come per i mantoncillos, più se ne hanno, meglio è… specialmente ora che esagerare con gli accessori è di tendenza 😉 Potete puntare su un’opzione low cost regalando un paio di gioielli coloratissimi e vistosi, oppure stupirla riempiendo un beauty case con vari accessori. Date un’occhiata al sito di Lamagora: hanno cose carinissime per prezzi abbordabili (e se vivete in Spagna le spese di spedizione sono gratis fino al 31 Dicembre per ordini superiori a 29,99 euro)

7. Il libro “Flamenca” di Raquel Revuelta


Foto: raquelrevuelta.es

Se la destinataria del vostro regalo ama la moda flamenca e sa lo spagnolo, sicuramente ADORERÁ il libro “Flamenca” di Raquel Revuelta. É un vero e proprio gioiello (illustrato da splendide foto) che riassume la storia e l’evoluzione della moda flamenca. Costa 23,75 euro e potete ordinarlo su Amazon. (Non preoccupatevi se non appare l’immagine della copertina: chi scrive l’ha comprato dal link indicato e può assicurarvi che è arrivato il libro giusto).


8. Ventaglio 

 
Foto: Mantones Juan Foronda


Un classico intramontabile: il ventaglio, nel mondo flamenco, é un po’ come il prezzemolo. Vi servirà per ballare una guajira o per darvi sollievo nelle temperature torride delle ferias andaluse. Il bello è che potete sceglierlo di diversi formati e colori, dando libero sfogo alla fantasia e divertendovi a cercare la proposta che meglio si addice alla personalità di chi riceve il regalo. Se riuscite a procurarvene uno dipinto a mano, meglio ancora!


9. La borsina multiuso di El Ajolí.


Foto: El Ajolí

Nessuna di queste opzioni vi soddisfa? Aspettate prima di andarvene: abbiamo ancora un asso nella manica. La firma di moda flamenca El Ajolí sta spingendo tantissimo un nuovo accessorio sfornato giusto in tempo per Natale. Si tratta di una borsina che potete usare sia come foulard che come beauty case. É disponibile in varie fantasie e costa solo 8,50 euro. Noi l’adoriamo! 

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A tutto volant: I look più “flamenchi” delle sfilate Primavera/Estate 2021

Foto: Dolce&Gabbana P/E 2021

Flamenche, gioite: Abiti e gonne lunghe con i volant saranno saranno super trendy nella primavera/estate 2021. Sono tanti i designer che li hanno inclusi nelle collezioni della prossima stagione, reinterpretando ciascuno a suo modo l’estetica e i volumi del più tradizionale folklore andaluso.

Li abbiamo visti di tutti i tipi: in colori pastello e tessuti leggeri per uno stile romantico, con stampe floreali oppure con cromatismi accesi, volumi esagerati e persino un accenno di bata di cola.
Abbiamo selezionato i look più flamenchi visti alle recenti fashion week. Se non possiamo riempirci di balze alla feria, almeno accontentiamoci del pret a porter.

Alice + Olivia







Focus sulle spalle, t-shirt e un approccio innovativo ai volant. Quest’outfit di  Alice+Olivia ci fa pensare a una proposta di Eloy Enamorado rivisitata in chiave multicolor. La domanda appare inevitabile (e la risposta scontata): ritroveremo le spalline anni ‘80 anche nella moda flamenca? 

(Foto: Tagwalk)

Dolce & Gabbana

Fiori. Balze. Pois. Si può essere più flamenchi (anzi, italoflamenchi!) di Dolce&Gabbana? Pensavamo che avessero toccato il punto algido con la collezione Primavera/Estate 2015, ma basta osservare questo look per rendersi conto che le ispirazioni andaluse non hanno ancora abbandonato del tutto l’anima degli stilisti. (Just for info, nella collezione S/S 2021 abbiamo visto anche  giacche dal sapore torero)


(Foto: Tagwalk)



Versace 




Il viaggio immaginario di Versace in una città sommersa è all’insegna della leggerezza e dei cromatismi accesi, dando vita a look che non stonerebbero nel clima giocoso della feria. Chissà se saranno piaciuti ad Andrew Pocrid. Noi scommettiamo di sì. 😉

(Foto: Tagwalk)



Zimmermann



Le tonalità pastello e la femminilità più delicata hanno fatto da filo conduttore a molte delle collezioni di moda flamenca presentate in questo disgraziato 2020. Come non pensare, guardando questo look di Zimmermann, all’immaginario sognante di Luis Fernandez?

(Foto: Tagwalk)

Nicole Miller


 


L’abbinamento tra la gonna con i volant e una maglia semplice dà vita ad un contrasto sempre attuale. Anche nella moda flamenca l’abbiamo visto spessissimo: uno degli esempi più riusciti lo troviamo nell’originale editoriale di Vogue Spagna datato 2018.

(Foto: Tagwalk)


Ulla Johnson 





I volant sono una presenza fissa nella collezione Primavera/Estate 2021 di Ulla Johnson. Quest’outfit non appare in fondo così lontano dall’universo di alcune proposte di spirito “rociero”

(Foto: Vogue)


Quale tra questi look si adatta di più al vostro stile? 

De cobre y estaño: l’editoriale di Qlamenco tra volant, storia e nostalgia

Foto: Yolanda Rivas X Qlamenco – scatto di Ernesto Castillo 

Si intitola “de cobre y estaño” (di rame e stagno) il più recente editoriale dell’associazione Qlamenco, che unisce stilisti e imprenditori del mondo dei volant con l’obiettivo di sostenere e promuovere la tradizione sartoriale andalusa.

Pubblicato il mese scorso sul sito ufficiale e ad oggi tra i piú diffusi sui social network, il servizio fotografico porta la moda flamenca all’interno di un palazzo antico e dimenticato di Siviglia: un modo per ridargli dignità e vita, rivendicando metaforicamente l’importanza di recuperare la memoria culturale; Perchè è su di essa, a conti fatti, che si fonda l’essenza di un popolo.

Gli scatti ci ricordano, non senza un inevitabile velo di nostalgia, alcuni dei modelli più rappresentativi delle collezioni 2020 realizzate dai designer che aderiscono a Qlamenco. Ritroviamo, così, le gonne ampie e comode di Adelina Infante, gli inconfondibili blu di Carmen Vega o la profusione di volant che tanto ci aveva affascinati alla sfilata di Miriam Galvin. E ancora la trasgressione di Gil Ortiz con le sue trasparenze e suoi topless flamenchi, il romanticismo di Luis Fernández, o l’indimenticabile “traje” musicale di José Galván.

Un campionario variegato e bellissimo di ciò che sarebbe potuto essere, e che – come quel palazzo di Siviglia – non dobbiamo dimenticare.

Vi riportiamo a seguire una selezione delle nostre foto preferite. 


Potete godervi lo shooting integrale cliccando qui.



Designer: Adelina Infante

Designer: Antonio Gutiérrez

Designer: Carmen Vega

Designer: Juan Foronda

Designer: Juan Foronda


Designer: Luis Fernández

Designer: Miriam Galvín

Designer: Miriam Galvín

Designer: Gil Ortiz

Designer: Gil Ortíz

Designer: José Galván

Designer: José Galván



Foto: Ernesto Castillo.
Styling e makeup: Pedro González
Modella: Marisa Aldana

Aspettiamo i vostri commenti: qual é, tra questi, il look che più di tutti vi ha fatto innamorare? 

Lutto per la moda flamenca: le foto della manifestazione di Siviglia

Foto: EFE

Chi c’era parla di emozione e pelle d’oca.

D’altronde, non è difficile crederci.

Siamo abituati ad associare gli abiti da flamenca con il colore, il rumore e l’allegria contagiosa della feria. Anche quando li vediamo su un palco – magari nel contesto non propriamente gioioso di una soleá – c’è comunque sempre la musica ad accompagnarli. 

E soprattutto c’è il nostro stato d’animo. Il nostro osservarli come spettatori o il nostro dargli vita come ballerini si inquadrano nel contesto di qualcosa che persino nel più solenne e drammatico dei palos resta comunque intrattenimento. Qualcosa che facciamo perchè ci dá piacere. 

Mercoledí 28 Ottobre, a Siviglia, di tutto questo non c’è stato nulla.
C’erano donne vestite da flamenca, sì. Tante.

Solo che vestivano di nero.
Solo che avevano la bocca coperta da una mascherina.
Solo che stavano in silenzio, con il capo chino, a due metri di distanza l’una dall’altra.

Ed è un contrasto che ti fa spezzare il cuore.

Hanno aderito più di 300 professionisti, alla prima manifestazione organizzata dal settore della moda flamenca. Nel centro della capitale andalusa c’erano artigiani, commercianti, stilisti, modelle, fashion blogger, influencer, volti noti, fotografi e ballerini.

Insomma, un po’ tutti.

E chi non c’era, sosteneva la causa inondando i social di immagini di flamenche in nero.

Nel totale rispetto delle misure di prevenzione anti-covid19, la protesta promossa da Lunar-Off ha raggiunto, per il momento, almeno il primo obiettivo: quello di far sentire la propria voce sui media. Ora resta da vedere se arriveranno anche le tanto agognate soluzioni: sovvenzioni, magari. Sgravi fiscali. Misure concrete che possano garantire la sopravvivenza di un settore fortemente penalizzato dalla pandemia.

E non è un capriccio. Per niente.
Anche volendo passare oltre (ed è difficile!) all’enorme danno culturale causato dalla perdita di una tradizione che ha negli anni ha ispirato stilisti e artisti di tutto il mondo, le perdite economiche derivate dalla sparizione della moda flamenca sarebbero catastrofiche per l’intera Andalusia.

Il business che si muove attorno ai volant è infatti uno di quelli che piú denaro porta nelle tasche della Regione. Senza contare che la pandemia non ha solo fatto sparire ferias, romerías e feste popolari varie, ma ha anche portato alla chiusura dei tablao, all’annullamento di spettacoli e tour, in molti casi alla sospensione delle lezioni di ballo flamenco presenziali.

Vale a dire che oggi come oggi sempre meno persone hanno bisogno di comprarsi abiti da flamenco, e chi vive (in qualsiasi modo) di questo vede davanti a sé un futuro – é il caso di dirlo – veramente nero.


Ecco alcune foto della manifestazione di Mercoledí, che verrá presto replicata anche a Jerez de La Frontera. 

Se volete maggiori dettagli sulle rivendicazioni del movimento Lunar Off, vi rimandiamo a questo post. 








Foto: EFE


Claudia, di Entre Cirios Y Volantes, con un abito di Luis Fernández. (Foto: Joaquín Corchero)


Foto: CayeCruz.com


Foto: Diario de Jerez








Foto: Sevilla Magazine


Foto: Miazia Magazine 

La Moda Flamenca Scende In Piazza

Foto: LunarOff

Il prossimo 28 Ottobre, a Siviglia, il settore della Moda Flamenca scenderà in piazza per dare visibilità alla situazione drammatica in cui versa a causa della pandemia di Covid-19. 


La manifestazione, guidata da donne in abito flamenco nero e mascherina nera, partirà alle 12.00 dall’edificio dell’Ayuntamiento per concludersi al Palacio de San Telmo. Chiunque intenda partecipare è invitato a vestirsi a sua volta di nero, in segno di lutto per un settore fortemente provato dall’incertezza in cui la pandemia ci ha costretti a vivere. 

“Non chiediamo Ferias, chiediamo soluzioni”, “la moda flamenca è cultura” e “se vuoi continuare a vestire le tradizioni, non dimenticarci” sono soltanto alcune delle rivendicazioni che si possono leggere sull’account Instagram di LunarOff, il movimento promotore dell’iniziativa.





Dopo le enormi perdite affrontate nel 2020, le festività popolari che implicano l’uso del costume regionale sono a rischio anche nel 2021, mettendo a dura prova soprattutto commercianti e piccoli artigiani che non hanno i mezzi e le risorse per potersi reinventare in tempi brevi.

Da lì la preoccupazione dei professionisti dietro a LunarOff, che assicurano che la manifestazione del 28 avrà luogo nel totale rispetto dei protocolli di igiene e sicurezza per la prevenzione del Covid-19.

“Puntiamo il dito sull’assenza di protezione con cui il settore della moda flamenca convive ormai da anni” – si legge sul comunicato ufficiale, pubblicato da Bulevar Sur – “Questo movimento pretende aiuti mirati, l’annessione della moda flamenca al Flamenco in quanto Patrimonio dell’Umanità, riduzioni fiscali davanti ad una situazione di disoccupazione forzata, e il riconoscimento dello status di cultura alla nostra attività – con l’Iva culturale che ne consegue”.

Tra i brand che hanno già garantito la propria presenza alla manifestazione del 28 ottobre ci sono Pablo Retamero & Juanjo Bernal, José Galváñ e Javier García.

Chi volesse esprimere il proprio sostegno alla causa pur non potendo essere fisicamente presente alla concentrazione di Siviglia, può farlo online:

Dal suo account Instagram, LunarOff invita chiunque abbia un’attività correlata alla moda flamenca ad inviare un video di un minuto, girato in formato orizzontale, all’indirizzo email andalucia.lunaroff@gmail.com 


Nel video vanno specificati: 


– Nome e professione
– Com’era la propria situazione prima del Covid-19 e quali erano le previsioni per il 2020
– Com’é la propria situazione ora e come si vede il futuro più prossimo
– Congedo con la frase “Yo soy Moda Flamenca”

Tutti i filmati verranno pubblicati da LunarOff come parte di un’azione mirata a dare visibilità alle problematiche del settore anche attraverso i social network. 

Moda Flamenca Made In Italy: Intervista ad Annalisa Iuliano

Foto: Un dettaglio dello showroom Flamenco Moda Milano

Esiste la moda flamenca Made In Italy? Per fortuna, la risposta sembra essere sì. Nel cuore del capoluogo lombardo, Flamenco Moda Milano è una nuova, interessante, realtà nata per liberare professionisti e allievi delle scuole di danza dalla scomoda necessità di ordinare dalla Spagna gli abiti per le proprie esibizioni.

Dietro c’è Annalisa Iuliano, un’appassionata del flamenco che ha deciso di mettere i suoi studi di moda a servizio dell’arte che più ama. Il suo showroom di Viale Bianca Maria è un tripudio di colori: vi si trovano gonne da studio, completi, gilet in stile torero e batas de cola, tutti rigorosamente realizzati a mano in collaborazione con i più competenti atelier milanesi. Semplici e minimali per lo studio, oppure raffinati e d’impatto per il palco, i capi della sua collezione esprimono modernità, comfort ed eleganza, fondendo lo stile italiano alla più classica tradizione andalusa.

L’autentico valore aggiunto di Flamenco Moda Milano è, però, proprio la forte passione di Annalisa per il flamenco. Avendo studiato con i più grandi maestri spagnoli e proseguito in Italia nelle migliori accademie, Iuliano conosce per esperienza diretta le esigenze e i desideri  di una bailaora, di un’insegnante di danza o di una studentessa che inizia a muovere i suoi primi passi in questo mondo, riuscendo così a confezionare l’indumento perfetto per ciascuna di loro . Abbiamo parlato con lei  – tra molte altre cose – di come scegliere un abito in base al palos che balliamo, dei criteri che influiscono sulla realizzazione e sulla scelta di un abito , delle professioniste che ha vestito e della situazione attuale della scena flamenca nel nostro paese. Buona lettura!



Annalisa nel suo showroom di Viale Bianca Maria 6 a Milano, con una bata de cola di sua creazione

D. Parlaci del tuo percorso: com’è nato il tuo amore per il flamenco e cosa ti ha spinta ad aprire uno showroom di moda flamenca a Milano?

R. Avevo 19 anni e durante un viaggio in Spagna, in un locale storico, rimasi folgorata da questa danza che non conoscevo, dall’energia che si respirava, dall’atmosfera coinvolgente. La musica, il canto i ballerini/e esprimevano sentimenti di rara intensità. Ancora oggi ricordo vivamente le emozioni che provai quella sera. Iniziò tutto così. La passione per la moda, unita a quella del flamenco, mi hanno spinta a disegnare e a creare una linea dedicata.

Il mio non è un negozio e neanche un laboratorio ma un atelier, dove si può visionare la collezione, scegliere i modelli, i tessuti o farsi disegnare in esclusiva un capo.

D. Qual è, ad oggi, il tuo pubblico principale: allieve di scuole di danza o ballerine professioniste?
R. Mi rivolgo a entrambe indistintamente: professioniste ed allieve delle scuole.

D. Puoi farci qualche nome di bailaoras italiane che hai vestito?
R: Ho avuto il privilegio di collaborare con Manuela Baldassari in arte La Malita, Ester Bucci, Maria Giordano e Rossella Mitrano. Grandi bailaoras ed interpreti. 




Il mio non è un negozio e neanche un laboratorio ma un atelier, dove si può visionare la collezione, scegliere i modelli, i tessuti o farsi disegnare in esclusiva un capo.

D. Quali sono le principali differenze tra un abito per un teatro/tablao e una gonna da allenamento per qualcuno che inizia ad approcciarsi allo studio del flamenco? Ovviamente la gonna “da palco” deve attirare l’attenzione, ma c’è qualche altra caratteristica, oltre all’aspetto puramente estetico, che in base alla tua esperienza andrebbe rispettata?

R. Senz’altro per lo studio sono più indicate gonne più semplici con meno decorazioni, per poter agevolare gli esercizi di tecnica ed aver maggior comfort. Direi che l’estetica è importante e la scelta dell’abito deve essere adeguata: oltre alle caratteristiche fisiche della bailaora, va considerato anche il suo stile, se più contemporaneo o più tradizionale.

D. E influiscono anche i palos che ha intenzione di ballare, vero? Non è lo stesso vestirsi per una bulería o per una soleá… ti andrebbe di parlarcene?

R. La scelta del palos è fondamentale per capire il tipo di costume che si vuole indossare. Semplificando molto; per quanto riguarda i palos di carattere allegro si usano colori accesi, stampe floreali, lunares vivaci … mentre in riferimento al “cante jondo”, canti solenni, dotati di un’espressività seria e drammatica, come la soleà, siguiriya … si usano colori più scuri, più cupi. Certamente sta alla conoscenza e al buon gusto della bailaora rispettare certi canoni.


Facebook – Flamenco Moda Milano

Per lo studio sono più indicate gonne più semplici con meno decorazioni, per poter agevolare gli esercizi di tecnica ed aver maggior comfort

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FOTO: Facebook – Flamenco Moda Milano

D. So che realizzi anche abiti su misura… Quali sono le richieste che ti vengono rivolte più spesso dai professionisti? E qual è il lavoro di cui ti senti in assoluto più orgogliosa?

Le mie creazioni sono quasi tutte su misura, anche le gonne da studio. Ma vorrei ampliare questo concetto ad un capo esclusivo, disegnato e realizzato unicamente per una bailaora. Ogni capo mi rende orgogliosa, anche quello più semplice ma quando posso esprimere al massimo la mia creatività e poi vederlo indossato…

D. Sappiamo che quello flamenco é l’unico costume regionale che subisce le influenze della moda…almeno per quanto riguarda la feria. In base alla tua esperienza, le tendenze annuali influiscono anche sugli abiti indossati dalle ballerine sul palco? 

R. Posso dire che per quanto riguarda i costumi da baile c’è stata una vera evoluzione … la moda Prêt-à-Porter influisce poco se non in piccoli particolari.

D. Hai notato qualche differenza nel gusto italiano e spagnolo al momento di scegliere gli abiti da indossare per ballare flamenco? C’è qualcosa che in Spagna va tantissimo e in Italia proprio non riesce a prendere piede (o il contrario? )
R.  Di eclatanti differenze non ce ne sono, in quanto le bailaoras scelgono cosa indossare in base al loro gusto personale.

D. Quali sono, al momento, i tuoi capi best seller?

R. Un completo in particolare esprime la mia interpretazione di abito da baile; contemporaneo, elegante e raffinato. Realizzato in cadì e pizzo macramè intagliato e cucito a mano. E’ una piccola opera sartoriale.

Un completo in particolare esprime la mia interpretazione di abito da baile; contemporaneo, elegante e raffinato. Realizzato in cadì e pizzo macramè intagliato e cucito a mano. E’ una piccola opera sartoriale.

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D. Parliamo di tessuti: da chi ti rifornisci e su quali preferisci puntare?

R. I tessuti sono molto importanti ed anche una fonte d’ispirazione … In Italia abbiamo dei tessuti meravigliosi e tendenzialmente li acquisto qui, ma per quanto riguarda tessuti con i lunares (i pois, NDR) ed alcune fantasie, mi appoggio ad una grande azienda di Siviglia.

D. É un periodo difficile per la moda flamenca…come ha influito il Covid-19 sulla tua attività?

R. E’ stato un momento difficile per tutti: per gli artisti, per le scuole … Anche la mia attività, oltretutto appena nata, ha sofferto per il lockdown ma non mi sono persa d’animo. 


D. Qual è il prezzo medio dei capi che vendi? Se qualcuna fosse interessata a contattarti per richiedere i tuoi servizi come dovrebbe fare?

R. Sono talmente diversi tra loro che non ho un prezzo medio. Sono presente sui social e ho un sito internet con tutti i miei riferimenti di contatto.

(Ve li lasciamo in calce a quest’articolo, NDR)

D. Immagino che per il tuo lavoro tu segua le sfilate di settore… c’è qualche designer di moda flamenca che ammiri in particolare, o a cui ti ispiri?


R: Le sfilate mi aggiornano sulle tendenze; dalle linee ai colori anche se ogni designer ha la sua visione… qualche spunto da realizzare nella mia versione l’ho colto.

D. Come definiresti la scena flamenca in Italia, oggi come oggi?

R: Il flamenco in Italia è di ottimo livello. Ci sono tante scuole, insegnanti e bailaores/ras competenti e preparati e poi abbiamo anche dei talenti …

D: Per concludere, uno sguardo al futuro: prossimi progetti in vista?

R: La possibilità di affermarmi sempre più nel mondo del flamenco come stilista.


Foto: Annalisa Iuliano 

Per saperne di più su Flamenco Moda Milano e contattare Annalisa per informazioni e acquisti, vi invitiamo a dare un’occhiata al sito web: https://www.flamencomodamilano.it/

Potete inoltre seguirla su Facebook ed Instagram

Arte sui piedi: le scarpe da flamenco decorate da Fulvio Dot

Quella di decorare il tacco delle scarpe da ballo sembra essere una tendenza in crescita nel mondo del flamenco, che punta sempre più sulla personalizzazione.
Anche se non è l’unico, l’esempio più eclatante arriva da Begoña Cervera – brand leader nel settore – che ha creato un’intera gamma di tacchi decorati con cui customizzare i modelli della linea “Arty”.
Sono, però, molte le bailaoras che hanno deciso di fare un passo in più, consegnando le loro calzature direttamente ad artisti ed artigiani di fiducia con l’obiettivo di farne un pezzo unico. Perchè chi non lo vorrebbe, in fondo, un piccolo capolavoro senza uguali da sfoggiare con orgoglio sui piedi?

Quando hai la fortuna di conoscere qualcuno che potrebbe provvedere, non approfittarne sarebbe quasi un delitto. 


É nato cosí il progetto che vi presento oggi: chiedendo a Fulvio Dot, artista del Nord-est italiano affermato a livello internazionale, di decorare a suo piacimento le mie scarpe da ballo. Il risultato è quello che vedete nelle foto a seguire.








Laureato in Architettura all’Universitá di Venezia, Fulvio Dot é famoso soprattutto per i suoi dipinti a soggetto paesaggistico: vedute urbane, panorami mediterranei ed edifici industriali in cui le numerose incursioni materiche conferiscono tridimensionalità alla tela.
Stucco, catrame, corde, tessuti militari e ritagli di giornale si fondono nelle sue opere ai simboli più tipici della nostra era – dalla @  all’hashtag, passando per i codici a barre – regalando continue sorprese allo spettatore più curioso.

Questo stile così personale – perennemente in bilico tra figurativo ed astrazione – gli é valso il riconoscimento su scala globale. Oggi espone con regolarità in gallerie di riferimento in Italia, Spagna, Francia, Canada e Hong Kong e partecipa annualmente a prestigiose fiere di settore quali Art Expo Bologna, Affordable Art Fair Shangai, Asia Contemporary Art Show Hong Kong, Antibes Art Show, Salon de l’Art Contemporain Dijon o Art Baho Barcellona.

Nell’arco della sua lunga carriera espositiva (iniziata nel 1976) Dot  si é ritrovato a progettare e decorare tappeti, lampade e vari tipi di oggetti d’arredo. Questa era, peró, la prima volta in assoluto che si cimentava con un paio di scarpe da flamenco.





Per il motivo ornamentale si é ispirato ad un ventaglio che, dal tacco, si apre ad abbracciare i lati della calzatura. Sarebbe, tuttavia, impossibile non vederci anche un (forse inconsapevole) richiamo agli azulejos andalusi.

Il bozzetto preparatorio é stato realizzato inizialmente su carta, per poi essere riprodotto sulla superficie in pelle.


Bozzetto preparatorio su carta incollata alla scarpa


Le calzature che vedete nelle immagini sono state realizzate in esclusiva per ItaloFlamenca, ma se volete personalizzare le vostre, l’artista é disponibile per ulteriori interventi. Chi fosse interessato, può scrivere a italoflamenca@gmail.com per richiedere (senza impegno) informazioni su tempistiche, preventivi… ed ovvie misure di disinfezione e prevenzione anti Covid-19.


Se invece avete già provveduto a personalizzare le vostre scarpe da flamenco….scriveteci comunque un’email per farcele vedere! 😉