Ricordare per ripartire: Rocío Peralta e Foronda/Rafa Díaz inaugurano We Love Flamenco 2021

Foto: sfilata di Rocío Peralta a We Love Flamenco 2021 (foto: We Love Flamenco)


Sullo schermo del Mac, il conto alla rovescia esplode in un tripudio di emozioni. Con la puntualità svizzera che solo il digitale sa offrire,  le cigarreras di Rocío Peralta invadono i giardini dell’hotel Alfonso XIII, colorandoli di ricordi lontani. La prima reazione é una nostalgia pungente, acuta più di quanto osassi immaginare. Un sentimento agrodolce che dalle viscere sale sempre più in alto, scalatore esperto di vene e arterie, per chiudere sulle iridi una tendina di lacrime non scese.

We Love Flamenco 2021 inizia così. Tra deja vú e domande.

Rivediamo – questo sì, in un’ambientazione diversa – gli iconici doppi mantoncillos con cui la firma aveva portato un tocco di innovazione al taglio classico degli abiti. Rivediamo i garofani usati per tenerli insieme. Ed appare subito chiaro quello che in fondo già era stato dichiarato in sottintesi: tranne qualche rara eccezione (El Ajolí, per esempio, presenterá alcuni modelli che non aveva ancora mostrato in sfilata), le collezioni proposte a questa edizione virtuale di We Love Flamenco saranno esattamente le stesse del 2020.

É logico. Con la Feria de Abril già annullata ufficialmente e ben poche certezze in merito al futuro, quest’anno le marche non sfilano per vendere. Sfilano per dire “ehi, ci sono ancora”.

A qualcuno potrà forse sembrare inutile. Viene naturale chiedersi che senso abbia dedicare impegno e sforzi nel promuovere vestiti che, almeno per il momento, nessuno ha intenzione di comprare. Ci sono, peró, almeno due motivi per cui We Love Flamenco andava organizzato comunque. 


Il primo lo spiega in modo magistrale il sempre impeccabile CayeCruz

Non fare niente avrebbe significato arrendersi. Condannare la moda flamenca ad uno stato di abbandono. Trasmettere il messaggio che va dimenticata, che bisogna passare ad altro, che non c’é piú niente da fare. Vestire le modelle di volant – siano pure gli stessi dell’anno scorso – implica invece dire che c’é speranza. Che il settore é vivo e vegeto. Pronto a tirare le somme e ripartire non appena si potrà.

Una volontà che, del resto, traspare anche dalle parole degli stilisti, intervistati dagli organizzatori della manifestazione nei contenuti aggiunti ai video promozionali. Perché se é vero che il verbo che si ripete piú spesso é “reinventarsi”, tutti parlano di nuove idee su come evolvere le collezioni attuali, di circuiti neuronali iperattivi, di uno sguardo ottimistico al futuro che – seppur spaziando su scenari paralleli – non perde mai di vista il folklore locale.

Juan Foronda e Rafa Diaz danno motivi più che validi per far continuare lo spettacolo. “La moda andalusa è in auge e sta ispirando gli stilisti di tutto il mondo”, affermano. E, basta guardare la parte pret a porter della loro collezione (perfetta per una qualsiasi occasione mondana) per capire che le applicazioni del codice stilistico del settore hanno vita lunghissima – forse quasi infinita – anche al di fuori della sabbia gialla del Real.

Il secondo motivo per cui quella di realizzare We Love Flamenco è – nonostante tutto – una decisione indovinata è che si configura come il pretesto perfetto per mettere alla prova un formato che, nell’era digitale, è forse arrivato per restare.

Lungi dall’osare con certi mezzi avanguardistici sperimentati nella moda civile, le sfilate virtuali del flamenco non stupiscono (ancora) con avatar, marionette ed effetti speciali. Invece, concentrano gli sforzi nel creare contenuti audiovisivi inediti, dove l’immagine è studiata per valorizzare le texture, i movimenti e tutti i piccoli dettagli che quest’anno non ci è concesso apprezzare dalla front row.

Il tentativo è evidente soprattutto nella sfilata di Foronda e  Diaz, dove le frange dei mantón, coccolate dalla telecamera, sembrano quasi prendere vita; E le applicazioni di paillettes e piume pare quasi di poterle toccare.

Dopo Rocío Peralta, é toccato a loro ricordarci i “sentimentos” che avevano risvegliato sulle passerelle all’inizio del 2020: un gioco di contrasti che omaggia la versatilità dei Mantón dando vita ad outfit che colpiscono per l’estrema eleganza.

Ripassiamo quindi, brevemente, le caratteristiche principali delle due collezioni che hanno aperto We Love Flamenco 2020 +1.


ROCÍO PERALTA – CANELA Y FUEGO



Foto: sfilata di Rocío Peralta a We Love Flamenco 2021 (foto: We Love Flamenco)

Un vero e proprio viaggio alle origini del traje de gitana, con i volant come  protagonisti assoluti. Rosso, pois e colori accesi si incaricano di ricreare quel tocco di infinita spensieratezza che della Feria é l’essenza piú pura. Oltre al già citato doppio mantoncillo (uno indossato alla maniera tradizionale e uno legato in vita) segnaliamo il dettaglio dei ventagli con le nappe: un modo fresco e originale di reinterpretare un accessorio imprescindibile nelle temperature torride della Primavera andalusa.


Foto: sfilata di Rocío Peralta a We Love Flamenco 2021 (foto: We Love Flamenco)



A causa della “pausa forzata” imposta dal Covid-19 alla moda flamenca, la stilista si sta dedicando attualmente a progetti paralleli, tra cui il recente lancio di una linea di pigiami.


JUAN FORONDA & RAFA DÍAZ – SENTIMIENTOS



Foto: sfilata di Juan Foronda e Rafa Díaz (foto: We Love Flamenco)

Abbinati alla qualità artigianale dei bellissimi mantones di Foronda, i capi realizzati dal modista Rafa Diaz incarnano una duplice essenza: da un lato, lo stile classico di popeline bianco e pois, dall’altro l’innovazione a colpi di filo e di tweed.


Foto: sfilata di Juan Foronda e Rafa Díaz (foto: We Love Flamenco)


Foto: sfilata di Juan Foronda e Rafa Díaz (foto: We Love Flamenco)


Foto: sfilata di Juan Foronda e Rafa Díaz (foto: Instagram/rafadiazmodisto)


Attualmente, Díaz è attivissimo nella produzione di mascherine, mentre Foronda ha rivelato a We Love Flamenco che sta lavorando a progetti di proiezione internazionale.

Dopo la pausa di oggi (in cui è stato trasmesso un video promozionale del Turismo di Huelva con abiti di numerosi designer flamenchi a fare da filo conduttore) le sfilate riprendono domani, 14 Gennaio, con i seguenti orari:


18:30 Ana Ferreiro

20:30 Flamenca Pol Núñez

21:30 Pepa Garrido

¡Hasta pronto! 

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