[GALLERY] FIMAF 2022 in testo e immagini

Il salone del Gran Hotel Miramar pieno fino all’ultima sedia parla chiaro: oggi c’è più voglia di feria (e di spensieratezza) che mai. Il sold out non era un risultato scontato. Non per una manifestazione relativamente giovane come FIMAF; E di certo non per una città come Málaga, dove la tradizione flamenca tende a legarsi un po’ più al cante che al baile o alla moda.

Nel capoluogo della Costa del Sol la festa grande della città si celebra ad Agosto: Di per sé, non un mese che invogli particolarmente a sudare nei volumi dei traje de gitana… Figuriamoci a obbedire a trend che esigono di coprire braccia e gambe fino all’ultimo centimetro! (Sarà una coincidenza che l’abito da flamenca corto fu reso popolare da Marisol, guarda caso nata a Málaga?)

Non che la primavera sivigliana sia clemente, ma verrebbe da pensare che i 40 gradi all’ombra dell’estate andalusa abbiano la loro parte di responsabilità nella minor presenza del costume tradizionale nelle casetas del Real … o, per lo meno, nella minor ortodossia con cui chi le frequenta segue le tendenze del settore. Il picco della stagione turistica – con la conseguente invasione di vacanzieri ignari delle tradizioni – fa il resto, riducendo la percentuale di volant in favore di short e infradito. 

Ecco spiegato perché Málaga é sempre stata un po’ bistrattata dagli appassionati del genere, che fino a pochi anni fa l’avevano privata di una passerella propria. Sono dovute intervenire Makyre Eventos con Dos Tacones e Nueva Moda Agency perché le venisse riconosciuta l’importanza che merita. Perché di talenti della scena flamenca, in realtà, Málaga ne ha tantissimi: nel cante, nel baile e, sì, anche nella moda.

“Possiamo camminare a testa alta e vantarci della nostra produzione, perchè non siamo inferiori a nessuno”, diceva una delle organizzatrici in conclusione dell’intensa giornata di sfilate che si celebrò  lo scorso 13 Marzo nella cornice dell’hotel più lussuoso della città. E bastava gettare un’ultima occhiata alle opere d’arte sartoriale di designer consolidati come Teressa Ninú, Astrid Hohle, Jorge Sánchez, Amparo Pardal o Rocío Monsterrat (tra molti altri) per capire quanto avesse ragione.


Il gran hotel Miramar di Málaga: dal 2020, cornice di FIMAF (Foto: Ilaria /Italoflamenca)

In solo 6 anni di vita, FIMAF ha acquisito un ruolo da protagonista nella promozione del talento malagueño: non solo ha fatto da trampolino di lancio a firme che poi sono entrate a far parte dell’Olimpo dei volant con collezioni acclamate in passerelle storiche come SIMOF o We Love Flamenco; Ma ha anche spianato il terreno per la creazione di nuovi eventi di moda flamenca nella provincia, come la sempre piú seguita Benahavis Flamenca.

Le oltre venti firme presentate all’edizione del 2022 confermano le principali tendenze viste a Siviglia, Jerez e Huelva, con la palette cromatica ridotta ai tre colori base di rosso, bianco e nero, le ispirazioni retro e un chiaro focus sulle maniche.

Abbiamo però riscontrato a Málaga un maggior numero di trasparenze e pizzi, che si accompagna a paillette, ricami e incastonature dorate per un approccio nel complesso più opulento (e sensuale) che altrove. Il monocromo ed i pois prevalgono sulle altre fantasie, mentre la comodità si fa spazio tra gonne ampie e interessanti innovazioni pratiche come lo scollo “pro-allattamento” di Ángela María Fernández. E naturalmente c’è posto anche per proposte più estive, pensate ad hoc per la feria di Agosto.

Ecco quindi, in foto, le collezioni presentate lo scorso 13 Marzo alla sesta edizione di FIMAF.


JORGE SÁNCHEZ

É toccato alla Resilienza di Jorge Sanchez il compito di inaugurare una lunga giornata di sfilate. Scollature generose e un punto vita marcato danno vita a silhouette femminili ed eleganti in una collezione che si declina interamente nei toni del bianco e del nero.




Foto: Ilaria/ Italoflamenca


CONCORSO PER DESIGNER EMERGENTI



Ormai lo sapete: questo blog ha una debolezza per i nuovi talenti. Adoriamo farci un’idea di cosa ci riserva il futuro della moda flamenca mediante le re-interpretazioni personali (spesso cariche di freschezza e innovazione) di chi cerca di farsi strada in questo mondo.


Concorso per designer emergenti. Da sinistra a destra: creazioni di Miguel Ángel Ocón, María Gutiérrez e Cándido Luís (foto: Ilaria – Italoflamenca)


Il concorso per designer emergenti, in questo senso, ci ha lasciato una sensazione delle più gradevoli. Tra le proposte presentate, tutte di altissima qualità, non possiamo non segnalare quelle dei due finalisti Lorena Figueroa (spettacolare il suo sottogonna “a garofano”!)  e Jordan de Sosa, che ha incantato tutti con la sua bata de cola bianca. 


Modello di Lorena Figueroa. Foto: Ilaria/ Italoflamenca 

Modello di Jordan de Sosa. Foto: Ilaria/Italoflamenca

Decisamente originale, poi, l’abito di Ángela María Fernández, che si apre sul busto per regalare a chi lo indossa un look più sexy o per facilitare l’allattamento del bebé alle neomamme. 


Modello di Ángela María Fernández. Foto: Ilaria/Italoflamenca

Il primo premio è toccato a Elisabeth Ramírez, che ha presentato un completo a due pezzi con crop top: un look che abbiamo ritrovato anche in alcune delle sfilate della giornata e che decisamente si differenzia dagli altri capi presentati. 



Modello di Elisabeth Ramírez, vincitrice del concorso per emergenti a FIMAF 2022. Foto: Ilaria/Italoflamenca

XIHOMARA PINTO 

Vincitrice del concorso per emergenti del 2020, Xihomara Pinto è tornata a FIMAF da professionista per giustificare con “Mi esencia” che il premio era più che meritato. L’evoluzione del suo percorso professionale arriva sotto forma di tessuti ricamati, trasparenze e profusioni di raso e organza in un riuscito omaggio all’epoca vittoriana.





Foto: Ilaria /Italoflamenca

ASTRID HOHLE 

La collezione 2022 di Astrid Hohle è stata una delle più acclamate ed apprezzate della mattinata flamenca di Málaga. I toni del malva e del lilla si declinano su cascate di microvolant, spalline imbottite e gonne amplissime per una scommessa sulla comodità.




Foto: Ilaria/ Italoflamenca



ADA GUTIERREZ 

La flamenca di Ada Gutiérrez ha due anime: da un lato, tessuti leggerissimi, corpetti e pizzi si sposano ai pois in proposte fresche ed iper sensuali sui toni del bianco e del nero; dall’altro, fantasie floreali con il rosso come protagonista si accompagnano a silhouette più tradizionali con abbondanti volumi sulle maniche.





Foto: Ilaria/Italoflamenca

PEPE CANELA 

Lunghezze midi ed eleganza contraddistinguono la proposta di Pepe Canela, perfetta sia per le notti di feria che per qualsiasi occasione mondana. Segnaliamo, su tutti, l’abito a righe con taglio asimmetrico abbinato agli stivali in pieno stile romero. 




Foto: Ilaria/Italoflamenca

TERESSA NINÚ

Chiunque segua la moda flamenca riconoscerebbe un abito di Teressa Ninù a una decina di kilometri di distanza. Un’identità estetica così forte e distinguibile è probabilmente il massimo a cui possa aspirare un designer, e non stupisce che la firma di Torre del Mar non voglia rinunciarvi. Per il 2022, lo stile Ninù si ribadisce nelle trasparenze ricamate stupendo, però, con tessuti meno convenzionali. 




Foto: Ilaria/Italoflamenca

AMPARO PARDAL 

Ricami, luccichii, intarsi dorati e profusione di volant in sottogonna di fattura magistrale: Amparo Pardal ci tiene a dimostrare che con uno qualunque dei suoi abiti sarà impossibile  passare inosservate. Interessante anche l’hairstyle con l’onnipresenza del velo.



Foto: Ilaria / Italoflamenca



ROCÍO MONTSERRAT


L’attesa collezione “Ay mi manuela” chiude la mattinata di FIMAF con una meritata standing ovation. Sempre amatissima dal pubblico malagueño, Rocío Montserrat riesce nell’intento di sorprendere di nuovo con una collezione in cui si mescolano abbondanti volumi sulle spalle, fantasie fuori dal comune, e persino qualche capo pret a porter.




Foto: Ilaria / Italoflamenca

VIVA LA FERIA 

Dopo la pausa pranzo, le sfilate riprendono con le proposte variegatissime di Viva La Feria: rinomato negozio di abiti flamenchi nel centro storico della città. Dagli abiti off-shoulders alle opzioni per la flamenca più tradizionalista con gonne di taglio “castañero” (con i volant che iniziano all’altezza del ginocchio) e l’immancabile mantoncillo incrociato, passando per uno spettacolare abito rosso con le maniche in pizzo, il loro campionario per il 2022 è davvero in grado di accontentare tutti. 


Modelli di Viva la Feria. Foto: Ilaria/Italoflamenca

PATRICIA CALDERÓN

Una proposta infantile e una mini-modella con talento da vendere aprono un metaforico sipario su una collezione più che mai fedele ai trend cromatici del 2022: bianco, nero e pois convivono armoniosamente in trajes caratterizzati dall’asimmetria delle maniche. 


Foto: Ilaria /Italoflamenca

MAR ABAD

Fiocchi su maniche e spalle, pizzi sulle scollature: non c’è dubbio che Mar Abad abbia prestato particolare attenzione ai dettagli al momento di disegnare la sua linea flamenca del 2022, che abbina a vistosi fiori dorati tra i capelli. 


Foto: Ilaria/Italoflamenca

SUSANA ZAMORA 

Ritroviamo a FIMAF la flamenca equestre di Susana Zamora: linee minimali, giacche, cappelli, pantaloni al ginocchio e gonne comodamente legate sulla parte posteriore costituiscono una valida opzione per i pellegrinaggi delle romerias e al contempo gettano luce su una nicchia della tradizione flamenca in genere snobbata dalle passerelle: quella legata ai cavalli.




Foto: Ilaria / Italoflamenca

JOSEPH DANIEL 

Di Villafranco del Guadalhorce, in provincia di Málaga, Joseph Daniel presenta al Gran Hotel Miramar il suo “Postureo del Tiempo”: una collezione pret a porter d’ispirazione flamenca in cui il bianco e il nero si fondono a tocchi di colore e fantasie floreali. Degno di nota l’abito corto con cui apporta freschezza alla flamenca (e alla sposa!) meno convenzionale.


Foto: Ilaria / Italoflamenca

MELISA LOZANO



Sulle note di Fangoria, Melissa Lozano sveglia tutti dal torpore del tardo pomeriggio. Ispirata agli anni 80, la sua collezione regala agli appassionati del settore la ventata di allegria di cui avevano bisogno dopo due anni di pausa forzata dagli eventi folkloristici. Colori accesi, pochette, fantasie retro e volumi a più non posso trasmettono la spensieratezza che non eravamo coscienti di poter chiedere alla moda.





Foto: Ilaria / Italoflamenca

ANTONIO ARCOS 

Proprio come i quadri vanno ammirati nei musei, i capi di alto artigianato sartoriale vanno apprezzati dal vivo: è questa la grande lezione che ci lasciano eventi come FIMAF; E, per comprenderla davvero, basta guardare le creazioni di Antonio Arcos.

Nessuna macchina fotografica, per quanto di qualità, potrà rendere giustizia ai suoi contrasti di texture, ai rilievi, alle stratificazioni dei volant, al luccichio dei tessuti o alla tridimensionalità dei ricami.

D’ispirazione barocca, la sua collezione Madonna non è adatta a chi ama la semplicità, ma è perfetta per chi ha voglia di stupire.




Foto: Ilaria / Italoflamenca

MARINA SOUDRY

Per chi scrive, Marina Soudry è stata l’autentica rivelazione di FIMAF: ci ha convito la sua collezione ispirata alla Primavera, in cui i volant irregolari e la caduta del tessuto vogliono alludere al movimento dei petali dei fiori sulla spinta della brezza stagionale.

Ritroviamo tra le sue proposte l’abbinamento di rosa ed arancione: uno degli accostamenti cromatici TOP di quest’anno.





Foto: Ilaria / Italoflamenca


ANTONIO LARA 

Accompagnate dal canto dal vivo di Chelo Cortés, le modelle di FIMAF ci catapultano, di colpo, in un’atmosfera decisamente diversa. Dal divertimento ludico di un pomeriggio per le strade di Málaga nella settimana della feria, con la collezione total black di Antonio Lara passiamo alla raffinatezza di una cena nella caseta piú elegante del Real. Per il 2022 il designer propone silhouette classiche con una gran varietà di maniche.




Foto: Ilaria / Italoflamenca



ABANICO DE COLORES 

La sfilata collettiva “Abanico de Colores” si apre a passo di danza, con la performance della bailaora ospite. Tra le proposte che vi fanno seguito vale la pena menzionare gli abiti asimmetrici di Maria Bustos, che lasciano scoperte le gambe, e la creazione di Blanca María Jiménez, con lo “strascico” da mettere o togliere a piacere per conferire una doppia vita (e una maggior versatilità) al look.


Sfilata di Abanico de Colores, modelli di María Bustos. Foto: Lorenzo Carnero


Sfilata di Abanico de Colores, modelli di Blanca María Jiménez. Foto: Ilaria/Italoflamenca


Foto: Ilaria/Italoflamenca

VÍSTETE DE FLAMENCA 

Jordan de Sosa e Mar Moreno s’incaricano di chiudere la sesta edizione di FIMAF con alcune delle proposte più estive viste in tutta la giornata: abiti midi, tagli ampi e freschi, body abbinati a gonne trasparenti in tulle e top del più classico “color cartojal” danno vita a look decisamente perfetti per la feria di Agosto nella città andalusa.






Foto: Ilaria/Italoflamenca


Avete già identificato la vostra collezione preferita di FIMAF 2022? Lasciateci un commento e diteci qual è! 

[GALLERY] Málaga ricorda la sua feria con una mostra di moda flamenca

In foto: dettaglio dell’esposizione fotografica “Héroes con Volantes”, allestita fino al 22 Agosto in calle Alcazabilla, Málaga

All’imbocco della centrale Calle Larios, le botti del Cartojal sembrano opera di un sadico. Ci passi davanti e ti chiedi, quasi con rabbia, se non sarebbe stato meglio non metterle affatto; Evitare di ricordare ai più distratti che il via vai tranquillo del centro avrebbe dovuto, in questi giorni, lasciare spazio ad un tripudio di colori.

La chiamano “Non-Feria”. Di nuovo, per il secondo anno di fila.

Perchè quando dai il nome a qualcosa la rendi automaticamente concreta; E da qualcosa di concreto è più facile ricavare il pretesto per una celebrazione in sordina. Un brindisi al bar con un’amica, magari. O un filo di lanternine colorate appese ad un gazebo in spiaggia. 


Meglio che niente, sí… Ma arriva il punto in cui non basta più.
Non prendiamoci in giro:  “Non-Feria” non significa Feria. Non lo è stato a Siviglia e non lo è neppure a Málaga. 

Il vino dolce che, di solito, si beve in questi giorni ha sostituito il suo tradizionale slogan “estoy de muerte, my friends” con un più protettivo – e pandemico – “cuídate my friend” (abbi cura di te). E fossi nel dipartimento marketing del brand lo rimpiazzerei in via definitiva, perchè quando tutto questo finirà, la morte non vorremo menzionarla neanche in un modo di dire.

Le botti fucsia del Cartojal, però, non sono l’unico promemoria di un evento che a tutti i malagueñi sembra ormai lontano anni luce. A ricordare la festa grande della città, è stata allestita in calle Alcazabilla anche una mostra fotografica di mostra flamenca. Si intitola “Héroes con volantes” e rende omaggio ai lavoratori che si sono dimostrati essenziali mentre il Covid-19 ce la metteva tutta per stravolgere il mondo. Dai pannelli allestiti davanti al Teatro Romano, medici, infermieri, docenti, conducenti di autobus e professionisti del settore gastronomico posano davanti all’obiettivo del fotografo David Gallardo sfoggiando gli abiti di 13 grandi designer del settore: tutti rigorosamente locali.

Ve ne offriamo un piccolo assaggio in immagini:


Abiti: F de Frank


Abito: Jote Martínez


Abito: Lourdes Paz


Abiti: Magalí Villanueva


Abito: Amparo Pardal


Abito: Yolanda Relinque


Abiti: José Galvañ



La mostra “Héroes con volantes” è stata organizzata dai quotidiani La Opinión de Málaga e Prensa Ibérica con il patrocinio della Diputación de Málaga, la marca Málaga de Moda e Cervezas San Miguel, contando con la preziosa collaborazione di LunarOff e Málaga Procultura. Si potrà ammirare fino al prossimo 22 Agosto. Se siete in vacanza a Málaga, vi consigliamo vivamente di darci un’occhiata. 

Così è la flamenca “Made in Málaga”: recap e tendenze del FIMAF 2020

Il calendario dice 23 Febbraio; il tempo finge di non capire. In una Domenica di sole finto-estivo, Málaga chiude con successo la quinta edizione del FIMAF: la Fiera Internazionale di Moda Flamenca che celebra le infinite mutazioni dell’unico costume regionale permeabile alle tendenze annuali. Tra tradizione, innovazione e sensualità, i designer locali sono stati gli indiscussi protagonisti di una giornata maratoniana che ha portato oltre 4.000 assistenti nella lussuosa cornice del Gran Hotel Miramar, dando agli organizzatori la soddisfazione di poter affiggere il metaforico cartello “sold out” su tutte le sfilate in programma. 

Al di là delle proposte in passerella, chi c’era (e noi, naturalmente, c’eravamo!) ha potuto ammirare anche i capi e gli accessori di firme come Complementos Jiménez; Elena Fajardo; Susana Zamora; Merkatelas e Complementos Hermanos Rey, che hanno completato il quadro nella zona espositori. In tale contesto, una menzione speciale va a María Ramírez Flamencas che, in omaggio a una sua collezione ispirata all’Italia degli anni ‘50 , ha condensato in un quaderno l’oggetto più letteralmente ItaloFlamenco della manifestazione. 

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Vi raccontiamo com’è andata. 

DISEGNATORI EMERGENTI: IL BIGNAMI DEI TREND 

Con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, i nomi emergenti della moda flamenca sono stati gli incaricati di aprire prima di mezzogiorno una successione frenetica di sfilate e applausi che si sarebbe protratta fino alle sei e mezza di sera. 

Davanti allo sguardo attento di una giuria di esperti, Joseph Daniel,  María Bustos, Raquel Lumbreras, Xihomara Pinto, María Gutiérrez, Miriam Gómez, Carmen Cachadiña, Marta Villa, José Cebrián, Manuel Eslava, Noemí Villanueva, Alba Werner, Carla Villanueva, María del Carmen Ramírez, Sabrina Muñoz e Gema Valero hanno disegnato ciascuno un modello originale con cui aspiravano a vincere il concorso indetto dal FIMAF: in palio c’era nientemeno che la possibilità di disegnare e presentare una collezione completa all’edizione dell’anno prossimo.

I loro sforzi sono confluiti in un campionario variegato che basta da solo a confermare le principali tendenze di quest’anno (se mai a questo punto ce ne fosse ancora bisogno). 

E ripetiamolo forte e chiaro insieme a tutti loro, quindi: maniche a palloncino, fiocchi e palette delicate disegnano il traje flamenco più cool di questa stagione. 

Già che ci siamo, vi anticipo sin da ora che il FIMAF ha ribadito anche alcune linee guida per gli accessori – che quest’anno vanno rigorosamente dorati – e per l’hairstyle, che vede un deciso incremento delle code basse e morbide accanto al più tradizionale chignon. Combinazioni di nastri e fiori vanno ad abbellire le capigliature, e il cerchietto emerge sempre più chiaramente come grande novità del 2020. 

Il concorso, alla fine, l’ha vinto Xihomara Pinto: designer premiata per la raffinatezza del suo abito avorio con la silhouette “effetto garofano” che quest’anno sta vivendo il suo momento di gloria. Copricapo e guanti in velo completano il look, strizzando l’occhio agli anni ‘20 e conferendo all’outfit un certo retrogusto vintage.

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Il modello di Xihomara Pinto, vincitore del concorso per designer emergenti.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca


Particolarmente originale anche la proposta di Gema Valero, che si è fatta notare per i suoi volant multicolor.   

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Modello di Gema Valero.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

LA FLAMENCA CLASSICA DI GOLO DE LUNARES

La mattinata prosegue con le proposte degli stilisti emergenti di  Agencia Nueva Moda per la marca Golo De Lunares, che vestono una flamenca decisamente più classica.

Pois, fantasie floreali e l’intramontabile mantoncillo come accessorio fondamentale danno vita ad abiti rispettosi della tradizione più pura. 

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Golo De Lunares
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

L’OPULENZA DI AMPARO PARDAL 

Ispirata alle Mille e Una Notte, quella di Amparo Pardal è una delle collezioni che più mi ha sorpresa e affascinata: accostamenti di texture, piume e dettagli dorati incarnano l’essenza di quel trend dell’opulenza che così tante volte, ormai, ho citato in questo blog. 

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Amparo Pardal
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

IL CORALLO DI ADA GUTIERREZ


La nuova collezione di Ada Gutiérrez vede una netta predominanza di toni corallo, che risultano particolarmente valorizzati quando si abbinano alle fantasie floreali e ai pizzi che contraddistinguono il lavoro della designer. Spettacolare il capo “gioiello” che chiude la sfilata: una bata de cola nera in cui trasparenze e brillantini si alleano per accontentare le flamenche più mondane.

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Ada Gutiérrez.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

GLI ACCENTI CROMATICI DI LOURDES PAZ

Lourdes Paz firma un’altra delle collezioni che più ho apprezzato al FIMAF.  Famosa soprattutto per aver portato il denim nel flamenco, quest’anno punta su un approccio più tradizionale: Accenti cromatici su tessuti bianchi danno vita a capi minimali di grande impatto. Le cinture – un altro degli accessori must dell’anno – completano i look portando il focus sul punto vita. 

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Lourdes Paz.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

Le fantasie floreali di Con Duende Confecciones e gli accostamenti di pois di Esperanza Guillén sono gli incaricati di chiudere la prima tranche di sfilate, per lasciare il posto ad alcune tra le firme più attese.  

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Con Duende.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

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Esperanza Guillén.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

LE CONFERME: TERESSA NINÚ E ROCÍO MONTSERRAT

Dell’Eclipse di Teressa Ninù vi avevamo già parlato qui, e posso solo dire che dal vivo è ancora più spettacolare: trasparenze, giustapposizioni di tessuti, palette delicate e accostamenti di bianco e di nero disegnano una linea che celebra il romanticismo e la femminilità. 

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Teressa Ninú.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

Non delude nemmeno la collezione di Rocío Montserrat, dove le inconfondibili fantasie degli abiti più rappresentativi del suo stile si alternano a meno pubblicizzate – e forse proprio per questo ancora più sorprendenti – proposte monocromatiche che enfatizzano i volumi sulle spalle e, inaspettatamente, sulla schiena.

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Rocío Montserrat.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca


L’ELEGANZA DI JORGE SÁNCHEZ

Con una sfilata accompagnata dalla musica dal vivo, Jorge Sánchez si aggiudica la prima standing ovation della giornata. Habitué del FIMAF, lo stilista conquista tutti con l’eleganza estrema dei suoi capi, giocati sui toni del rosso, del nero e del beige e ulteriormente impreziositi da accessori dorati.

Spettacolare e un po’ fuori dal coro l’abito che chiude la passerella: un trionfo di tessuti eterei color lavanda, in omaggio alla tinta più trendy di questa stagione. 

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Jorge Sánchez.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

Dopo pranzo, tocca a due collettivi riprendere il filo del discorso.

Il primo è ALGARABÍA MODA FLAMENCA, che unisce le creazioni di Jordan de Sosa, Ángela María Fernández, Mar Moreno e Teresa Mancebo. 

Il filo conduttore della loro collezione “luces del sur” è l’uso delle trasparenze, che si fa particolarmente interessante quando si applica ad un accessorio iconico come il mantón (Jordan De Sosa). Quella che portano in passerella è flamenca sensuale, che stupisce ed innova senza rinunciare alla tradizione. 

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Algarabía
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

Il secondo collettivo è ABANICO DE COLORES che, come il nome stesso lascia intuire, si presenta come un campionario variegato in grado di incontrare gusti diversissimi. Conchi Ramírez, Mar Moreno, María Gavilán, Toñi Cuenca, Jose y Rosi e V de Flores alternano proposte più pret-a-porter in cromatismi accesi a scommesse sul comfort con gonne molto ampie e spalline imbottite in stile anni ‘80. 

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Abanico de Colores.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

Alle 18.30 il salone Victoria si riempie ancora una volta di aspettativa ed entusiasmo. É arrivato il momento della retta finale, sapientemente costruita come un crescendo di talento e meraviglia. 

IL RITORNO ALLE ORIGINI DI JOSÉ GALVAÑ

La sfilata conclusiva si apre con il peculiare biglietto da visita di José Galvañ, e la sua “I AM”: una collezione personalissima che parte dal concetto per cui “a volte, per ritrovarsi, bisogna tornare alle origini”.  Forme tradizionali, tinte luminose e accostamenti cromatici perfetti per circostanze allegre come la feria si completano con un hairstyle che convince unendo fiori e fiocchi.  

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José Galvañ.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

LE MILLE VITE DEL ROSSO NELLE PROPOSTE DI ROCíO BELLIDO 

Il “Diseño Andaluz” di Rocío Bellido é un tripudio di rosso, che viene declinato per adattarsi alle mille forme e personalità della moda flamenca più contemporanea. Le silhouette più tradizionali si accostano, così, a quelle più comode, a volte abbinandosi a trasparenze e maniche a palloncino; altre completandosi con cinture, giacche e fiocchi in raso tra i capelli, in un perfetto – e monocromatico – compendio dei trend del momento. 

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Rocío Bellido.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

L’INNOVAZIONE FIRMATA F DE FRANK 

F De Frank firma le proposte senza dubbio più innovative ed azzardate dell’evento. Volumi portati agli estremi, texture brillantinate e una sapiente sovrapposizione di tessuti sono i tratti distintivi della sua nuova collezione “Madamme”, pensata per la flamenca che ama stupire.

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F de Frank.
Foto: Ilaria Dot / Italoflamenca

LE EMOZIONI DI PILAR ARREGUI 

Seconda standing ovation e finale col botto con l’attesissima “Tora” di Pilar Arregui. La designer strappa applausi e un bel po’ di commozione con una collezione ispirata ad una storia personale che l’utilizzo mirato della musica riesce a rendere ancora più intensa ed emotiva.

Maniche a palloncino, fiocchi, scollature pronunciate e contrasti di rosa e nero (assieme al tocco personale degli occhiali da sole)  riescono nel difficile intento di trasmettere le emozioni volute, rendendo omaggio alle donne vittime del cancro al seno e alla forza con cui affrontano le avversità. 

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Pilar Arregui
Foto: Ilaria Dot/ItaloFlamenca

Mentre gli organizzatori del FIMAF già pensano alla prossima edizione,  vorrei spendere un paio di righe per ringraziarli: accoglienza impeccabile, professionalità ed efficienza hanno fatto sì che uscissi dall’hotel Miramar con un sorriso sulle labbra e la certezza assoluta di voler ripetere l’esperienza. 


Tutto lascia presupporre che la moda flamenca avrà la sua vetrina di prestigio a Málaga ancora per molti anni a venire.

ASPETTANDO IL FIMAF: I designer malagueñi sulle passerelle sivigliane

Foto: Sfilata collettiva “Málaga de Moda” al SIMOF 2020. Scatto di Raúl Doblado / Vanessa Gómez per Bulevar Sur

La provincia di Málaga ha avuto una presenza di rilievo alla recente edizione del SIMOF. Per il secondo anno consecutivo, la marca Málaga de Moda ha infatti portato sulla passerella più prestigiosa della moda flamenca le creazioni di nove designer locali, alcuni dei quali hanno anche avuto modo di presentare le proprie collezioni nell’ambito di una sfilata individuale. Nella vicina Siviglia, i malagueñi hanno potuto inoltre disporre di uno stand di 54 metri quadrati in cui presentare i propri capi di abbigliamento e intessere le relazioni professionali più tipiche di un ambiente feriale. 

Sorta di “contenitore” del talento Made in Costa Del Sol, Málaga De Moda è nato nel 2016 per iniziativa del Comune della città andalusa. Volendo emulare il successo dell’etichetta Sabor A Málaga (che ricopre lo stesso ruolo nel settore agroalimentare), la piattaforma riunisce oltre un centinaio di brand originari del territorio con il fine di promuoverne il lavoro su scala andalusa e nazionale. 

Manco a dirlo, il marchio è anche sponsor del FIMAF, la passerella cittadina che avrà luogo il prossimo 23 Febbraio. Non stupisce, quindi, che tutti e nove i nomi presentati ed acclamati al SIMOF sfileranno anche al Gran Hotel Miramar.

Per l’occasione, ripassiamo i tratti distintivi e i capi più emblematici delle loro collezioni. 

JORGE SÁNCHEZ 

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Foto: Jorge Sánchez

Habitué del FIMAF, Jorge Sánchez presenta quest’anno la sua nuova collezione “Alma”, in cui l’essenza più pura della tradizione flamenca si fonde in modo armonico alle tendenze attuali. Spalle scoperte, generosi scolli a V, trasparenze e gonne voluminose si sposano a una palette in cui spiccano colori classici come il rosso, il nero e il beige. In linea con il macro-trend dell’opulenza che ha fatto da filo conduttore alle prime passerelle di stagione, a  Siviglia i look di Jorge Sánchez sono stati completati dagli accessori dorati di un’altra malagueña: Victoria Real. 

PILAR ARREGUI

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Foto: Pilar Arregui / Wappissima 

Le proposte coraggiose di Pilar Arregui non sono passate inosservate né al SIMOF né tantomeno ad Emprende Lunares. Giocata sul binomio cromatico del rosa e del nero, la sua collezione “Tora”  rende omaggio alle donne che si trovano a lottare contro il cancro al seno. Non é stato questo, però, a far discutere, quanto la scelta di far sfilare le modelle con gli occhiali di sole: da sempre condannati dalla moda flamenca come segno di indicibile cattivo gusto.
In un recente post di Instagram, la designer ha dichiarato di essersi ispirata al look di Martirio, una popolare cantante spagnola che aveva fatto proprio degli inseparabili occhiali scuri il suo tratto distintivo. Evocare Martirio implica, in questo caso, alludere al significato letterale del suo nome, che così tristemente bene si accompagna alla sofferenza delle donne che convivono con un tumore. “Le flamenche con gli occhiali da sole sono sempre state un po’ mal viste”, scrive l’Arregui, “ma viviamo in un mondo in continuo cambiamento. Chissà se riusciremo a renderle di tendenza!”

F DE FRANK

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Foto: Bulevar Sur

Tra le collezioni più interessanti viste al SIMOF, “Madamme” di F d Frank celebra la femminilità di una donna elegante desiderosa di farsi notare. Volumi portati agli estremi, sovrapposizioni di tessuti e texture variegate danno vita a capi d’impatto declinati principalmente nelle tonalità dei rosa, dei malva, dei celeste, dei bianchi e dei neri. Frank sorprende con l’uso eclettico del tweed, della seta, dell’organza e del cotone, rifiutandosi di porre limiti alla propria creatività. 

 
JOSÉ GALVÁÑ


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Foto: Bulevar Sur

Il terzo anno consecutivo al SIMOF consacra José Galváñ a nome imprescindibile non solo della passerella sivigliana, ma della moda flamenca in generale. “I Am” (di cui abbiamo già parlato anche qui) é la sua collezione più personale, ispirata direttamente al suo passato di ballerino. Di forte impronta tradizionale, i modelli sono accomunati dalla presenza fissa di stampe floreali e pois. In questo contesto, la collezione si divide nettamente in due parti: la prima più luminosa, sui toni del bianco, del giallo, del corallo e del lilla; E la seconda più sobria, con abiti neri, verde bottiglia e rossi.

TERESSA NINÚ

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Foto: Bulevar Sur

Come il nome stesso lascia intuire, la collezione “Eclipse” di Teressa Ninú si ispira nientemeno che alla Luna: alle sue fasi, alla sua luce e alla sua influenza nella vita terrena. Nelle parole della designer, “la valorizzazione di ogni curva è il tratto distintivo che, mischiando texture, tessuti e forme, dá vita a un romanticismo pieno di colori”. Naturalmente non viene meno la scommessa sul bianco e il nero, vero e proprio marchio di fabbrica della Ninù. 

ROCÍO BELLIDO

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Foto: Wappissima

La Bellido scommette sui rossi, sulle trasparenze e sulle scollature ampie, portando in passerella una flamenca al contempo elegante e sexy. Le forme tradizionali si aggiornano con dettagli contemporanei come le maniche a palloncino (megatrend di quest’anno) o le giacche , per un tocco più “pret a porter” 

ROCÍO MONTSERRAT

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Foto: Wappissima

La collezione “Va Por Ti” di Rocío Montserrat si contraddistingue per le fantasie raffinate, i dettagli dorati, i fiocchi e la presenza di dettagli lavanda: il colore must del 2020. Le gonne ampie permettono una maggior libertà di movimento alla flamenca, in nome del comfort e dell’assoluta vestibilità per tutte le tipologie di corpo femminile. 

ESPERANZA GUILLÉN

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Foto: Malaga.es

Presentata con sei capi nella cornice di SIMOF Ego, “Sinergía” è la nuova collezione di Esperanza Guillén, che aderisce a Málaga de Moda dallo scorso anno 2019. Colori basic come il rosso, il nero o il bianco e una decisa predominanza dei pois si accompagnano, per contrasto, a capi più innovativi come un sontuoso abito con bata de cola dorata che promette di non passare inosservato in nessuna circostanza – tablao o feria che sia.

ADA GUTIÉRREZ

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Foto: Ada Gutiérrez/FIMAF

Dopo avercene dato un piccolo assaggio al SIMOF, Ada Gutiérrez presenterà per la prima volta al FIMAF la sua collezione completa. María – così si intitola-  promette di non deludere le aspettative, portando in passerella i pizzi,  le trasparenze e i mix di fantasie tanto cari alla designer. 

Se volete assistere alle sfilate del FIMAF, i biglietti sono in vendita qui.
A questo link trovate, invece, il programma completo. 



Annunciato il programma del FIMAF di Málaga

Foto: Lorenzo Carnero Ramirez / Fimaf Málaga


Giovedì scorso è stato presentato l’atteso programma della quinta edizione del FIMAF, la passerella di moda flamenca di Málaga.

Due le principali novità di quest’anno: innanzitutto la location, che si sposta nella lussuosissima cornice del Gran Hotel Miramar; Poi, la decisione di condensare tutte le sfilate in un’unica giornata invece delle canoniche due.

Scelta, quest’ultima, che egoisticamente apprezzo, perchè mi facilita l’obiettivo di coprire il maggior numero di sfilate possibile. 

Ecco, quindi, gli appuntamenti finora confermati per la data di Domenica 23 Febbraio:


11:30

Concorso Designer Emergenti 

12:30

Amparo Pardal

Ada Gutierrez

Conduende

Lourdes Paz Moda Flamenca

13:30

Teressa Ninu

Rocío Montserrat
Jorge Sánchez 

16:00

(info prossimamente)

17:00

ALGARABÍA MODA FLAMENCA: Jordan de Sosa, Ángela María Fernández, Mar Moreno e Teresa Mancebo

ABANICO DE COLORES: Conchi Ramírez, Mar Moreno, María Gavilán, Toñi Cuenca, Jose y Rosi e V de Flores

18:30

José Galvañ Diseñador
Rocío Bellido
F de Frank
Pilar Arregui 

19:30

(info prossimamente) 

I biglietti costano in totale 7,90 per ogni “slot orario” di sfilate e possono essere acquistati su mientrada.net cliccando qui.

A seguire, il cartellone ufficiale del FIMAF 2020, con illustrazione di Elisa Gómez.




Allora: ci vediamo nella mia Málaga? 😉 

La Guida Definitiva (e super pratica) alla Feria de Málaga 2019

[Post d’archivio inizialmente pubblicato il 14 Agosto 2019]

Tirate un respiro profondo.
Assaporate il silenzio per le strade. Pochi istanti ancora. Pochissimi. Tre, due, uno…

Bum. Rumore di un tappo che salta. Di una risata che esplode. Un fiore – forse una biznaga – di fuoco che s’apre benaugurante nel cielo. É qui. Di nuovo. Bienvenidos alla felicità.

Questa sera i fuochi artificiali daranno ufficialmente il via alla Feria de Málaga: la festa grande della città, che quest’anno si concede ben due giorni di delirio in più. Se è vero che a me bastano le lanternine colorate sulle strade a ubriacarmi d’euforia, è altrettanto vero che, se non sapete come muovervi, maree umane, ubriachi molesti e locali sovraffollati rischiano di trasformare l’esperienza in un vero e proprio incubo.

Per evitarlo, ho deciso di raccogliere in un unico post una serie di consigli condensati e super-pratici che vi permetteranno di godervi al meglio l’evento della stagione.

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4 negozi flamenchi di Málaga che dovreste seguire su Instagram

[Post d’archivio con data di pubblicazione originaria 10 Agosto 2018]

Signori, l’ora ics sta per scattare.

A mezzanotte in punto, con tutto il frastuono dell’aspettativa che esplode, i fuochi d’artificio daranno il benvenuto alla Feria de Málaga. Qui vi dò qualche dritta per viverla come dei veri boquerones. Quelli che non scappano dal delirio, quantomeno.

Se avete deciso di vestirvi da flamenca, sappiate che i negozi di settore tendono a rimanere aperti a orario pressochè continuato per tutta la durata dell’evento. Perciò non preoccupatevi se non avete ancora trovato l’abito giusto: da qualche parte, dietro una vetrina, un groviglio di volant vi sta aspettando in trepidante attesa.

La cosa migliore è che quasi tutti hanno Instagram. Il che vi permette di dare un’occhiatina alle collezioni comodamente sedute sul divano. Sbizzarrirvi coi like. E varcare la soglia con le idee già abbastanza chiare su quello che davvero volete.

Credetemi: è più utile di quanto pensiate. La folla che li prende d’assalto, i consigli delle commesse e il tripudio di colori delle stoffe potrebbero stordirvi. Per evitarvi lo sconforto dell’indecisione ho quindi voluto segnalarvi gli account dei miei quattro negozi preferiti, con una piccola anteprima di quello che potrete trovare nelle rispettive gallery.

Buono shopping e buona Feria a tutte!

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Moda Flamenca: la mia top 5 delle collezioni del FIMAF

[Post d’archivio con data di pubblicazione originaria 9 Marzo 2018]

Che il FIMAF sarebbe stato un successo lo si intuiva già dalla promozione. Da ormai tre anni l’evento malagueño chiude il trittico delle meraviglie della moda flamenca inaugurato tra Gennaio e Febbraio dalle passerelle sivigliane di We Love Flamenco e SIMOF. Superfluo dirvi che non sarei potuta mancare.

Ve ne parlo solo adesso perchè ho bisogno di distrarmi. Un cielo inaspettatamente azzurro mi parla di inopportuno fuori dalle finestre di una giornata triste. L’Andalusia, dal mio paesello, sembra come sempre lontana anni luce. Sono salita all’improvviso su un aereo, disegnando punti di sospensione dietro ai progetti di pranzi nel weekend. E sono giorni così. Di notifiche sul cellulare, di abbracci senza corpo e lacrime stordite.

Sono giorni che cerco di incanalare sensazioni attorno a persone che vanno e vengono. Con la stessa risposta per le stesse domande, il ritorno da organizzare ed un bisogno urgente di musica nuova.

Ma avevo lasciato un post a metà. Parlava del museo dell’Automobile. Delle sfilate sold out, delle file lunghe il doppio e dei biglietti più cari ad anticipare una svolta di cui poi avrebbero parlato i giornali. C’era un bar con le sedie colorate, davanti all’ingresso. E poche cose più di tinte forti e volant sono in grado di risollevarmi il morale.

FIMAF, quindi; Che come sempre si distingue dai saloni precedenti per l’impronta tendenzialmente più classica delle collezioni proposte. In soli due giorni sono stati in 5.000 a visitarlo.

Il rosso e il fucsia si sono confermati come i colori più in per le imminenti ferias, ma il minimalismo flamenco intravisto alle prime sfilate di stagione ha lasciato spazio ad ampi volumi. Trasparenze e spacchi generosi sulle gonne hanno conferito un plus di sensualità ai modelli, mentre bottoni, zip e giochi di sovrapposizioni hanno reso palese l’incursione della moda civile in un settore sempre più aperto alle contaminazioni esterne.

Queste sono le 5 sfilate che ho amato di più. Non posso garantirvi che siano le più significative, ma di certo sono quelle che vi consiglio di andare a rivedere sul web.

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Flamenco a Málaga: 8 locali da non perdere

[Post d’archivio con data di pubblicazione originaria 6 Settembre 2017]

Ho avuto il piacere di collaborare con il sito I Love Spagna per mostrarvi il lato più flamenco (e spesso nascosto) della mia Málaga. Quella che troverete nel post è una selezione di locali molto diversi tra loro, assemblata con il preciso intento di soddisfare tutti i gusti e le esigenze. Dai tablaos più autentici ai bar de copas, dalla tradizione alle contaminazioni contemporanee, sarà davvero facile identificare quello che più fa per voi.

Siete pronti a scoprirli tutti?

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FIMAF, o la mia prima sfilata di moda flamenca

[Post d’archivio con data di pubblicazione originaria 2/3/2017]


Almeno due cose risultano subito chiare quando assisti alla tua prima sfilata: La prima è che le modelle di moda flamenca sono un’arma letale contro l’autostima. Ma sul serio. Ho visto tracce di bavetta scendere dai lati della bocca di un tizio imbambolato in prima fila. La seconda, che il sottofondo di commenti dei vicini di posto vale il prezzo del biglietto già da sé. Capti asserzioni tipo: “Ése no me gusta, si parecen las cortinas del salón”; Cori di approvazione con vocali allungate in stile “qué bonitooo por favo’!”. Dubbi amletici come “Pero por qué carajo les pondrán tantas flores?”. E, in definitiva, ti diverti da morire.

Avete capito bene: Domenica scorsa ho giocato a improvvisarmi fashion blogger nell’ambito del FIMAF, la nuova fiera di settore che da soli due anni trova spazio al Museo automovilístico y de la Moda di Málaga. In fondo a un campionario di espositori che sembra una riproduzione in miniatura del SIMOF (sorteggi-a-cui-non-vinco-mai-niente-compresi) per un paio di giorni si sono alternate in passerella le creazioni di alcuni importanti designer del cosiddetto mondo dei volant. Tra i miei tanti impegni andalusi sono riuscita a ritagliare uno spazietto per la sfilata di Mof&Art Flamenca, che mi ha permesso di godermi un assaggio delle collezioni di ben 11 diversi stilisti.

L’impressione generale è stata di un’eleganza classica e minimale abbastanza in contrasto sia con quanto letto sui magazine dedicati ai trend per la feria de Abril, sia con quanto io stessa avevo avuto modo di apprezzare tra gli stand del salone sivigliano. A Málaga ho notato complessivamente molto più bianco e molto più nero, con tessuti a tinta unita, silhouette tradizionali “a chitarra” e un chiaro focus sulla schiena dato grazie a scolli impreziositi da pizzi, nastri e dettagli.

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