Focus On: Javier del Álamo, Éboli

L’isolamento era ancora agli inizi quando Mickaël Chavet, fotografo professionista e autore dell’account Instagram “The Invisible Silence”, si inventò un’iniziativa che avrebbe tenuto con il fiato sospeso gli amanti dei volant per tutta la durata della quarantena.

Si trattava nientemeno che delle prime Olimpiadi di Moda Flamenca: una competizione che avrebbe messo una contro l’altra le collezioni presentate da 50 designer all’ultima edizione del SIMOF, con lo scopo di eleggere un solo vincitore.

Ogni giorno, nell’ultimo mese, Mickaël ha confrontato i modelli di due stilisti nelle sue storie di Instagram, invitando i follower a votare per proprio preferito. Come in un vero e proprio match sportivo, si è passati cosí dalle eliminatorie agli ottavi di finale per poi approdare ai quarti, alle semifinali e alla partita per la medaglia di bronzo… in un frenetico crescendo verso la resa dei conti.

Lo scorso Sabato 25 Aprile abbiamo finalmente conosciuto il vincitore, e forse non è quello che vi sareste aspettati. La collezione più amata dagli instagrammer di tutto il mondo non appartiene, infatti, ad uno stilista affermato, ma ad un emergente: il sivigliano Javier del Álamo.

Nel rivolgere a lui i nostri complimenti (e nel rinnovare l’applauso a The Invisible Silence per la divertente iniziativa), ne approfittiamo per ricordare la sua collezione Eboli, che ha aperto l’edizione 2020 del SIMOF nella cornice della sfilata di Emprende Lunares.

Come il nome stesso indica, la linea si ispira alla Principessa della città italiana di Eboli: un personaggio storico tuttora avvolto nel mistero. Ambiziosa aristocratica del sedicesimo secolo, esercitava una forte influenza sulla corte di Filippo II, che finì, non si sa bene perchè, per incarcerarla a vita.


Doña Ana de Mendoza (questo il suo vero nome) viene sempre ritratta con una benda su di un occhio, secondo alcuni perchè era strabica e secondo altri perchè lo perse da giovane, anche in questo caso in circostanze non del tutto chiare. 

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La principessa di Eboli- Fonte: National Geographic

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Modello della collezione Eboli – Fonte: Javier del Álamo

Javier del Alamo non solo richiama quest’aspetto concreto della sua iconografia, ma riporta sugli abiti flamenchi gli stessi cromatismi e lo stesso sfarzo degli indumenti con cui viene dipinta. 

Mi ispiro alla moda italiana di quell’epoca, trasportandola al 2020 e adattandola allo stile flamenco”, ci dice, ” Un’impresa non facile”.

Ecco allora che nero e colori terra si accompagnano a dettagli dorati, stampe geometriche (ispirate al Palazzo di Pastrana) e sontuose giacche “da torera”. Le silhouette sono aderenti al corpo, lasciando tutto il protagonismo ai volant delle gonne e ai volumi esagerati delle maniche.

Tra gli accessori, non poteva mancare la corona: per realizzare quelle che abbiamo visto al SIMOF, lo stilista si é affidato al gioielliere Manuel Maqueda, che le ha realizzate a mano, pezzo per pezzo, utilizzando oro e pietre preziose. Come ogni principessa merita.

“Per me la fase di documentazione previa é fondamentale” – afferma Del Alamo – “Mi piace raccogliere tutta l’informazione possibile sull’argomento a cui mi ispiro (che in genere traggo dalla letteratura) per avere una buona base e poterne parlare con cognizione di causa”.

Il suo sogno? Che la collezione venga conosciuta ed apprezzata proprio sul territorio che l’ha ispirata: quello italiano.

Potete godervela al completo in questo video, gentilmente fornitoci dal designer:




Questi sono i modelli che personalmente ho apprezzato di più: 

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Foto: Javier del Álamo

Qual è il vostro preferito?  

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